La Regione Liguria ha inviato oggi a Roma la proposta di riparto dei circa 1 milione e 348mila euro stanziati dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile per gli interventi prioritari messi in campo per riparare i danni provocati dall’intensa ondata di maltempo e temporali che ha interessato la Liguria tra il 24 ottobre e il 5 novembre 2023. La somma, che sarà distribuita ai Comuni della Città Metropolitana di Genova e della Provincia di La Spezia che hanno segnalato criticità, è composta da circa 297mila euro per interventi di prima emergenza e 1 milione e 51mila euro per somme di emergenza.
Inoltre, è stato trasmesso anche al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile il quadro generale delle segnalazioni di danni pervenute dai Comuni tra il 9 febbraio e il 31 marzo 2024; l’importo complessivo ammonta a circa 43 milioni e 438 mila euro, di cui circa 297 mila per la prima emergenza e 5 milioni e 333 mila euro per somme di emergenza.
«La cifra, che copre circa l’86% delle somme di emergenza e il 90% delle prime emergenze, è destinata ai Comuni della Città metropolitana di Genova e della Provincia della Spezia – spiegano il presidente della Regione Liguria e l’assessore alla Protezione Civile – In quell’occasione, infatti, al Ponente non era stato riconosciuto lo stato di emergenza da parte dello Stato; tuttavia, grazie ad uno stanziamento regionale di un milione e 500mila a favore dei Comuni per far fronte ai danni del maltempo nell’autunno 2023, in occasione della dichiarazione dello stato di emergenza regionale, è stato possibile intervenire anche nei territori di Savona e Imperia”.
“Continueremo quindi a essere al fianco di tutti i Comuni del territorio che hanno subito danni, come abbiamo fatto in quella occasione. In questi giorni – proseguono il presidente e l’assessore – presenteremo al Dipartimento nazionale anche l’elenco definitivo degli interventi estremamente urgenti segnalatici dai Comuni nell’ultima ondata di maltempo significativo, quella di febbraio – marzo 2024: il la speranza è che vengano accolti, perché riparare i danni al patrimonio pubblico causati dal maltempo è un onere sempre più pesante per le comunità, in particolare per le amministrazioni più piccole”.
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