Niente pace il 25 aprile, alta tensione a Roma e Milano – Notizie – .

Niente pace il 25 aprile, alta tensione a Roma e Milano – Notizie – .
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Sarà un 25 aprile che non ha mai visto piazze così contrapposte, divise dal solco sempre più profondo tracciato dalla guerra in Medio Oriente. E questa volta con un serio rischio di tensione. Ad accendere la miccia dei timori è stato il Movimento studentesco palestinese, che a Roma ha annunciato la sua presenza nella piazza di Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana, e dove si riunirà la brigata ebraica per ricordare i partigiani ebrei. Ma senza partecipare al corteo come avviene ormai da qualche anno.

“Quest’anno la Liberazione non può svolgersi all’insegna di un corteo ipocrita. In Palestina è in corso un genocidio, per questo non permetteremo che alcun simbolo sionista venga esposto e associato alla Resistenza”, spiega la presidente del movimento studentesco, Maya Issa, che chiede alla comunità ebraica di “prendere le distanze dallo Stato israeliano. ”. Sempre a Porta San Paolo, nello stesso luogo e alla stessa ora in cui si sono riuniti i movimenti antisionisti, la Brigata Ebraica deporrà una corona di fiori celebrando così la Festa della Liberazione: per questo le forze dell’ordine sono già in allerta per garantire la sicurezza durante i singoli eventi annunciati, considerato anche che già in passato si erano registrati momenti di tensione tra attivisti filo-palestinesi ed esponenti della comunità ebraica. Tensioni che poi spinsero la Comunità e la Brigata Ebraica a disertare il corteo di Roma del 25 aprile.

La stessa Associazione nazionale partigiani sta cercando in questi giorni di lanciare segnali di distensione e la presidente dell’Anpi di Roma, Marina Pierlorenzi, lancia un appello affinché “prevalga un comune senso di responsabilità rispetto ad una piazza popolata da abitanti del quartiere e lì o coloro che cercano di strumentalizzare una festa della Liberazione, che non ha nulla a che vedere con momenti di durezza e di conflitto”. Ma questo 2024, fortemente segnato dal conflitto in Medio Oriente, non sarà certo l’anno in cui sanare aspre divisioni. Per la comunità ebraica, inoltre, saranno i giorni di Pesach e le presenze alle celebrazioni saranno ridotte: la corona a Porta San Paolo, la presenza allo storico museo della Liberazione in via Tasso ma nessuna commemorazione al cimitero di guerra del Commonwealth dove sono sepolti anche i membri della Brigata Ebraica morti per la Liberazione di Roma.

“Non abbiamo mai posto il veto alla partecipazione. Sono sempre stati invitati tutti coloro che si sentono antifascisti e credono nella democrazia, nella libertà e nella giustizia” – L’ANPI getta acqua sul fuoco sottolineando che la defezione della Brigata Ebraica avviene ormai da anni. Quest’anno, invece, sul palco di Roma salirà il padre di Ilaria Salis, Roberto, che – dice l’Anpi – parlerà a una “piazza plurale, inclusiva, popolata da famiglie, giovani e anziani, democratici, antifascisti” .

Anche quello di Milano si preannuncia un 25 aprile ‘caldo’, almeno per le polemiche che imperversano già da giorni. Come nella Capitale, il nodo è la presenza della Brigata Ebraica, a differenza di Roma che è sempre presente al corteo ma quest’anno in dubbio a causa dello slogan voluto dall’ANPI, ‘Cessate il fuoco ovunque’, contestato dalla comunità ebraica che non sarà presente con il proprio striscione. «È una richiesta che fanno tutti, anche il Papa», ha riflettuto Sala per spegnere le polemiche che già divampano.

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