Puglia, rinviato il consiglio regionale. La destra attacca: «Maggioranza in difficoltà»

C’è scalpore per il Consiglio regionale previsto per il 23 aprile, ma annullato l’altro giorno su indicazione del governatore Michele Emiliano visto che la maggioranza è a corto di numeri.

Appresa la notizia dalla stampa, l’opposizione di centrodestra si è ribellata. «Il consiglio regionale previsto per martedì prossimo 23 aprile? Deve essere mantenuto! In questo momento, infatti, è fondamentale che il vertice più alto conti e faccia sapere all’opinione pubblica e alle istituzioni cosa sta accadendo a livello politico. Ci chiediamo: c’è ancora la maggioranza che sostiene il presidente Emiliano?”. Parole di fuoco via comunicato dettato dai quattro capigruppo di centrodestra Ventola (Fratelli d’Italia), Mazzotta (Forza Italia), Splendido (Lega) e Pagliaro (La Puglia Domani).

Da qui l’invito al presidente Capone: «Sappiamo che è intenzione sua (e del presidente Emiliano), contrariamente a quanto concordato, non convocare il Consiglio regionale per il 23 aprile. Ci auguriamo che si tratti di una fake news perché, pur comprendendo le difficoltà politiche della maggioranza, crediamo che gli interessi dei cittadini pugliesi siano prioritari. La invitiamo pertanto a convocare il Consiglio, adempiendo pienamente al suo compito istituzionale, per evitare che prendiamo decisioni politiche anche clamorose”.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente Capone, che nel frattempo ha accolto la richiesta del capogruppo ff del Pd, Filippo Caracciolo. Il presidente ha convocato d’urgenza ieri pomeriggio in video collegamento una conferenza dei capigruppo. L’incontro, però, è stato polemicamente disertato dalle minoranze ad eccezione di Stellato per il gruppo misto. Ha preso la parola lo stesso capogruppo Caracciolo, che non si è ancora dimesso nonostante l’annuncio, con la richiesta di non convocare il Consiglio per indisponibilità di cinque esponenti del gruppo Dem, a cui si è aggiunto un problema per il consigliere Tutolo del misto festa.

Per l’opposizione è intervenuto Stellato che ha cercato di opporsi facendo leva sul presunto appoggio del capogruppo Cinque Stelle, Marco Galante, che a sorpresa si è ritirato. «Il Movimento non è all’opposizione», ha detto Galante, aprendo la strada alla decisione del centrosinistra di convocare la seduta il 7 maggio. La conferma è arrivata con la dichiarazione del presidente Capone: «Come è avvenuto in altre circostanze negli ultimi anni, su richiesta di altre forze politiche la richiesta è stata accolta dalla maggioranza dei gruppi presenti».

Parole accomodanti alle quali ha fatto seguito il commento del capogruppo Pd Caracciolo: «La caccia alle streghe continua e sovrasta tutto. Ho chiesto al presidente Capone, come avevano fatto in precedenza i miei colleghi di centrodestra, di spostare la seduta del 23 aprile al 7 maggio a causa dell’indisponibilità manifestata da alcuni consiglieri del gruppo. In passato i lavori della Camera sono stati rinviati anche per l’assenza di un solo consigliere regionale. Molte volte abbiamo assecondato le richieste del centrodestra. La maggior parte gode di buona salute”.

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