Africa e Piano Mattei protagonisti a Bergamo Next Level 2024 – .

Africa e Piano Mattei protagonisti a Bergamo Next Level 2024 – .
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Bergamo. “Il fatto che l’importante vertice Italia-Africa abbia dato il via alla presidenza italiana del G7, nonché al varo del Piano Mattei, dà la giusta misura della centralità che il Governo italiano attribuisce al continente africano. Ma un piano così ambizioso (si parla di oltre 5 miliardi di euro tra crediti, operazioni di donazione e garanzie) non potrà funzionare senza il corretto coinvolgimento dell’intero sistema Paese, a partire dalla Cooperazione allo sviluppo e dal settore privato. È in questa prospettiva, ne sono certo, che non solo l’Italia ma anche la Lombardia e in senso più stretto Bergamo e il vostro territorio sapranno e sapranno fornire con le proprie risorse, persone e idee, elementi significativi per poter realizzare realizzazione concreta del Piano Mattei”: così il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, portando il suo saluto al convegno ‘Africa protagonista tra sfide e opportunità’ che si è svolto venerdì 19 aprile a Bergamo, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo presso la sede UniBg di Sant’Agostino, in Città Alta.

Un grande evento dedicato all’Africa e al Piano Mattei, un’occasione per approfondire l’evoluzione del continente africano, al centro del quadro internazionale e di un rapporto di intensa interazione con l’Europa per le prospettive demografiche ed economiche che lo caratterizzano e oggetto dell’attenzione delle politiche di sviluppo del governo italiano, con l’intervento di tecnici della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo oltre che di imprenditori ed esponenti del mondo del volontariato. L’evento rientra nella rassegna Bergamo Next Level 2024, la principale iniziativa di Terza Missione dell’Università degli Studi di Bergamo promossa insieme a Pro Universitate Bergomensi fino al 22 aprile 2024.

Tra gli ospiti dell’evento Lorenzo Ortona, Vice Coordinatore Generale della Struttura del Piano Mattei – Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Il Piano Mattei è un progetto che nasce con nuova concretezza e metodo, con una visione globale e non approccio predatorio, condividendo con il continente africano la responsabilità dello sviluppo sostenibile. Coinvolge tutto il sistema Italia e ha una governance precisa. Rappresenta un cambio di paradigma nel rapporto tra Italia e Africa. Si tratta di un piano incrementale, che mira a scalare i progetti definendo nuovi strumenti finanziari, anche equity. Il filo conduttore è quello della partnership tra pubblico e privato. Le azioni che prevede sono importanti nel settore culturale, nella valorizzazione del patrimonio storico e architettonico e nello sport, fondamentale per il coinvolgimento dei giovani”.

Massimo Riccardo, Inviato Speciale per il Piano Mattei della Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “La trama di fondo del Piano Mattei per l’Africa è fatta di alcune parole chiave: ascoltare, rispettare, costruire insieme. Coraggio e visione traducono questo approccio in iniziative concrete dalle importanti risorse economiche: dai 200 milioni di euro per le imprese italiane che svilupperanno partnership commerciali con imprese africane ai nuovi strumenti finanziari a sostegno della crescita sviluppati con Cassa Depositi e Prestiti, dal rinnovato sostegno della Cooperazione Italiana progetti in Africa fino al coinvolgimento della Banca Mondiale e delle banche di sviluppo. È un impegno corale, un mosaico fatto di diplomazia, imprese, mondo della cultura e missioni. Centrale è l’educazione dei giovani: il piano Mattei cammina sulle loro gambe. I giovani sono i protagonisti del loro sviluppo. Il coinvolgimento delle università è centrale: impone di parlare ai giovani, di coinvolgerli, di responsabilizzarli”.

Marco Riccardo Rusconi Direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS): “Parliamo di ‘continente verticale’, di Europa e Africa come un unico continente con l’Italia nel naturale ruolo di collegamento. E parliamo delle Afriche al plurale. C’è un’Africa ancora fragile, con il 60% della sua popolazione che soffre di malnutrizione o sottoalimentazione, la stessa percentuale di coloro che non hanno accesso all’elettricità nelle regioni sub-sahariana. L’impatto del cambiamento climatico è molto forte, colpisce in modo sproporzionato in Africa, incide negativamente su altre fragilità croniche e questo genera insicurezza e migrazione. Ma c’è anche un’Africa che si rialza e un’Africa che ricomincia a correre. Per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo l’Africa è una priorità, dove sono dislocati la metà degli uffici e più della metà del personale. Perché per capire il continente africano bisogna esserci. Ricordandoci che non siamo noi a progettare le strategie dei partner, loro hanno in mente cosa fare, che non siamo gli unici a muoversi lì e che la gestione basata sui risultati è importante. Sappiamo che anche la Cina e altri paesi sono attivi nel continente. Ma noi, come Italia, dobbiamo orientare più di altri la nostra cooperazione sulla conoscenza, sul know-how, puntando su istruzione e formazione, sulla sicurezza alimentare basata sull’innovazione e sulle moderne tecnologie, sulla sanità accessibile e universale, che si estende dai servizi di base alla medicina specialistica. Tra le priorità – e tra i pilastri del Piano Mattei – ci sono anche l’acqua e l’energia. Il Piano Mattei prevede di fare tutto questo coinvolgendo tutti i soggetti, pubbliche amministrazioni, enti locali, università, organizzazioni della società civile e settore privato. C’è una specificità nella Cooperazione italiana allo sviluppo: i nostri devono essere progetti di qualità, sostenibili e autenticamente trasformativi”.

Il convegno si è aperto con il saluto di Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo: “Bergamo Next Level 2024 si svolge in un momento in cui nel contesto internazionale si è intensificata l’attenzione verso l’Africa, per le risorse naturali, le dinamiche demografiche ma anche il ruolo delle imprese nel continente. C’è un grande contributo che i 54 stati dell’Africa possono dare. Abbiamo promosso questo evento per conoscere meglio la struttura del Piano Mattei e innescare dinamiche virtuose di interazione tra Africa ed Europa. L’Università degli Studi di Bergamo è da tempo presente in Africa, attraverso i suoi ricercatori in diversi ambiti disciplinari: istruzione, valorizzazione del patrimonio storico e culturale, cartografia, conservazione del territorio, microfinanza, finanza allo sviluppo e promozione delle imprese. Da anni esiste un rapporto molto stretto, in particolare con l’Etiopia, e grazie al rinnovo delle collaborazioni esistenti e alla sigla di nuovi accordi con altre università europee ed etiopi, l’obiettivo è quello di valorizzare queste opportunità per i nostri studenti”

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