«Ce ne saranno altri, non c’è spazio per l’illegalità» – .

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TREVISO – All’inizio dell’anno l’amministrazione comunale ha inviato quindici lettere di “decadenza” che hanno di fatto revocato l’edilizia pubblica in…

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TREVISO – A inizio anno l’amministrazione comunale ha inviato quindici lettere di “decadenza” che di fatto ha revocato l’edilizia pubblica ad altrettanti assegnatari “colpevoli” di gravi mancanze, a cominciare dall’occupare appartamenti destinati a famiglie con redditi molto bassi pur avendo un tenore di vita elevato come dimostra, ad esempio, il parcheggio di auto di lusso sotto casa. In cinque casi sono già intervenuti la polizia locale e gli agenti di Ca’ Sugana esecuzione dello sfratto che però resta un’operazione complessa soprattutto per la presenza di minori. Nessuno è ancora uscito di casa, ma l’Inter ha cominciato.

I TARGET

Casi molto diversi sono quindi finiti nel mirino dell’amministrazione. «C’è chi non paga l’affitto da anni, che vive nelle case popolari ma guida auto di lussochi non danneggia o infastidisce i vicini. Tutti casi esaminati e verificati e che non possiamo più tollerare – ha spiegato il sindaco Mario Conte al momento della firma dei provvedimenti – nonostante la normativa che disciplina l’edilizia popolare abbia, in certi casi, un quadro troppo ampio, noi abbiamo agito prendendo delle decisioni. È necessario realizzare alloggi sociali a disposizione di chi ne ha veramente bisogno, di chi non riesce a pagare l’affitto nel libero mercato, delle famiglie che hanno bisogno di sostegno. Chi ha la capacità di acquistare e mantenere auto sportive del valore di decine e decine di migliaia di euro possono tranquillamente andare a vivere altrove». E mentre prosegue l’assegnazione degli appartamenti messi a gara con l’ultima graduatoria stilata dall’Ater, Ca’ Sugana ha l’urgenza di ampliare la propria disponibilità di appartamenti immediatamente disponibili. «Anche solo tre o quattro alloggi in più sono molto utili in un periodo così complicato. Se ce ne sono di più, ancora meglio. Ma dobbiamo essere attrezzati per dare risposte a chi ne ha davvero bisogno”. I 15 episodi sanzionati sono stati tutti attentamente esaminati dalla polizia locale e riguardano quasi tutte le zone della città. Ma le segnalazioni non si fermano e potrebbero arrivare altre misure: «Dobbiamo chiarire che non c’è spazio per l’illegalità. Arrivare a certe misure richiede viaggi lunghi perché le cose vanno fatte bene. E continueremo su questa strada”.

IL DIPINTO

Ma la tensione resta molto alta sulla questione abitativa. L’Ater ha in programma 40 sfratti entro la fine dell’anno. Gli ultimi due casi hanno visto scendere in campo gli attivisti di Django che in un caso hanno tentato di opporsi alla liberazione dell’appartamento di una signora in via Francia prima opponendosi alla polizia, poi sedendosi per protesta in strada davanti a Ca’ Sugana. Nel secondo caso, un’altra mobilitazione davanti all’abitazione di un trevigiano destinato allo sfratto, però, non ha avuto esito perché è stata concordata una proroga. Ma è solo una tregua.

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Il Gazzettino

Tag: stanza illegalità

 
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