Revoca il “41 bis” per Alfredo Trovato, assolto dal reato di associazione mafiosa – .

Alfredo Trovatoe il cognome riporta inevitabilmente alla mente il Gruppo mafioso Mangalupi, ha 58 anni. È rinchiuso in carcere dal 20 dicembre 2014. Per i primi quattro anni è stato ristretto ad un regime carcerario “semplice”, dal 2018, con un classico decreto ministeriale, è stato deciso il regime del “41 bis”, il cosiddetto carcere “duro”. E lo avevano rinnovato per altri due anni a gennaio di quest’anno. Ma in questa storia “irrompe” ora un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma, che accogliendo il ricorso del suo difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, ha revocato il decreto che prolungava il carcere “duro” e lo ha assegnato al regime carcerario “semplice” («le norme ordinarie di trattamento»), «considerate le diverse conclusioni della Procura nazionale antimafia».
I tasselli su cui l’avvocato Silvestro ha basato il suo ricorso sono essenzialmente due: da un lato la “non attualità” dei consueti parametri di appartenenza al gruppo e di capacità di dialogo con gli altri membri che sono fuori, e dall’altro verso il clamorosa assoluzione, divenuta ormai definitiva, dalla quale ha beneficiato, per il reato di associazione mafiosa, per il suo inserimento nel clan Mangialupi.
È interessante vedere come ha ragionato il Collegio di Sorveglianza presieduto dal giudice Angela Salvio rispetto al ricorso. In primo grado i giudici esaminano la posizione di Trovato. E scrivono che «… sulla base delle informazioni acquisite dalla DDA di Messina e dalla DNAA», Trovato «… è un personaggio di spicco della criminalità organizzata messinese, da decenni a capo di un’associazione per delinquere operante nell’area meridionale del ​Messina. Ha iniziato la carriera criminale da minorenne, ha precedenti per associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata a commettere rapine, estorsioni ed usura, quale appartenente al clan “Mangialupi” negli anni dal 1985 al maggio 1993, per partecipazione ad associazione finalizzati al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rapine, furti, estorsioni ed altro; più volte destinatario della misura preventiva di sorveglianza speciale del PS con obbligo di soggiorno, ha perseverato anche durante la misura nello svolgimento di attività delinquenziale”.

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