Yuko Mohri porta “Compose” al Padiglione del Giappone – .

L’artista giapponese Yuko Mohri presenta “Compose” al Padiglione Giappone della 60a Biennale di Venezia. Con installazioni site-specific che esplorano il tema dell’acqua, la mostra riflette sulla creatività e l’adattamento in tempi di crisi.

VENEZIA. Quest’anno la Biennale di Venezia ospita la 60esima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte, che sarà aperta al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre. Il Padiglione del Giappone, gestito dalla Japan Foundation (JF), presenterà la mostra personale di Yuko Mohri, intitolata “Compose”, curata da Sook-Kyung Lee, direttore della Whitworth, presso l’Università di Manchester nel Regno Unito.

Yuko Mohri, artista giapponese nota per le sue installazioni sonore e le sculture cinetiche, presenta due opere site-specific che esplorano il tema dell’acqua. Queste opere riempiono lo spazio iconico del Padiglione del Giappone con suoni, luci, movimento e profumi in costante cambiamento. Questa installazione è progettata per riflettere l’ambiente in continua evoluzione della Biennale.

Una delle installazioni, “Moré Moré (Leaky)”, trae ispirazione dagli sforzi improvvisati (bricolage) per fermare le perdite d’acqua nelle stazioni della metropolitana di Tokyo. Mohri riproduce queste perdite e tenta di ripararle utilizzando oggetti comuni come bottiglie di plastica, secchi e tubi. L’acqua viene deviata in piccoli passaggi e pompata, creando una grande scultura cinetica che sfrutta il soffitto aperto del Padiglione, consentendo l’ingresso delle gocce di pioggia.

Fotografia di Rossella Sartore

L’altra installazione, “Decomposition”, utilizza frutti locali inseriti con elettrodi per generare suoni e luci a partire dalle variazioni di umidità al loro interno. Man mano che i frutti maturano e appassiscono, generano un dolce aroma di decomposizione e alla fine vengono raccolti nel compost, fungendo da fonte per altre piante nei giardini.

L’approccio di Mohri alla Biennale è quello di creare opere site-specific, costruendo la sua arte con materiali raccolti localmente a Venezia. Il titolo “Compose” riflette l’idea di riunire elementi per lavorare e creare in un mondo sfidato da divisioni e crisi globali. La mostra di Mohri pone domande su come le persone possono collaborare e trovare speranza anche nei momenti di difficoltà.

Questa collaborazione tra Mohri e Lee è il risultato di una precedente collaborazione alla 14a Biennale di Gwangju, dove Lee era direttore artistico con il tema “morbido e debole come l’acqua”. La loro collaborazione continua ad esplorare concetti di creatività e adattamento di fronte alle crisi.

La Japan Foundation, organizzatrice e commissaria del Padiglione del Giappone, è un’istituzione dedicata alla promozione dello scambio culturale internazionale e alla comprensione reciproca tra il Giappone e altri paesi. Con uffici in tutto il mondo, JF sostiene il lavoro di artisti come Mohri per rappresentare il Giappone su scala globale.

Tag: Venezia Biennale Yuko Mohri Brings Compose Giappone Padiglione

 
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