Alberto Franchi, imprenditore del marmo, con il suo sfogo sconvolgente nel servizio trasmesso secondo cui chi lavora in cava e si fa male è un deficiente, ha suscitato una tale indignazione tra i lavoratori, i sindacati e i politici che a poco sono servite le parole nelle scuse lettera. Nessun equivoco per chi, soprattutto sulle Alpi Apuane, ha perso il padre o il figlio in una cava. Domani mattina quindi alle 9 inizierà lo sciopero e una manifestazione proprio davanti alla Franchi Umberto Marmi che si concluderà davanti all’Associazione degli industriali. La frase “Qui se si fanno male è perché sono degli imbecilli, gli incidenti che ci sono stati negli ultimi dieci anni, mi dispiace dirlo, ma purtroppo è colpa del lavoratore”, non piace. “Sono parole arroganti da parte di chi si sente padrone della montagna” dice l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni. Lei è vicina ai lavoratori che domani intendono promuovere lo sciopero nel quartiere Apuo Versiliese. Critiche anche dall’assessore regionale al Lavoro Alessandra Nardini “Franchi ha un fatturato di 76 milioni l’anno, sono cifre che gli hanno dato alla testa, portandolo a percepire il suo ruolo come quello di un boss arrogante”.
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