CAMPOBASSO – L’assessore Roberto Gravina ha presentato una proposta di legge regionale “Modifiche alla legge regionale 18 aprile 2014, n. 10 “Statuto della Regione Molise”.
“L’iniziativa legislativa – scrive il relatore nella relazione che accompagna il testo – ha l’obiettivo di disincentivare la mobilità dei consigli all’interno dell’assemblea legislativa regionale, prevedendo la decadenza dagli incarichi dei componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e del Consiglio incarichi di Presidente e Vice Presidente delle Commissioni consiliari permanenti, dei Consiglieri che entrano a far parte di un Gruppo consiliare diverso da quello a cui appartenevano al momento dell’elezione, ove tale cambiamento di Gruppo non sia stato approvato dal Gruppo dei origine o non si verifica a seguito di scioglimento o fusione del proprio gruppo con altri gruppi consiliari.
Il modello – spiega l’assessore Gravina – preso in considerazione è quello utilizzato per il Senato della Repubblica con le modifiche al regolamento adottate nel 2017 e rafforzate nel 2022. La ratio che sostiene questa forma di sanzione in parlamento sta nel considerare l’approccio” gruppocentrico” del Parlamento italiano, per cui il senatore è eletto per una determinata carica in virtù della sua appartenenza ad un determinato gruppo, e non come singolo parlamentare.
Analogamente a quanto avviene in Parlamento – aggiunge la conduttrice -, anche nel Consiglio regionale del Molise, in occasione delle elezioni per gli incarichi dell’Ufficio di Presidenza e delle commissioni consiliari, i consiglieri regionali vengono eletti in virtù dell’appartenenza ad uno specifico Gruppo e non come singoli Consiglieri.
La proposta – sintetizza infine Gravina – va intesa come una modificazione del buon senso contro il trasformismo politico”.
La proposta di legge verrà ora assegnata dal presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante alla commissione permanente che si occupa della materia, che dopo l’istruttoria e l’espressione del parere di competenza la trasmetterà alla Camera per le decisioni finali.
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