Torna in Polesine uno spettacolo acclamato nei più rinomati teatri veneziani – .

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ROVIGO – Come tutti i sogni finisce anche la rassegna”Sogni grandi e piccoli”, un progetto di teatro ragazzi per la città di Rovigo, di Irene Lissandrin con ViviRovigo, la collaborazione del circuito regionale Arteven-Mic-Regione Veneto e Comune di Rovigo, e il sostegno della Fondazione Cariparo e del marchio del gruppo Borsari Idb. In realtà è proprio con il risveglio che si sognano veramente obiettivi di vitaprendere forma e possono essere raggiunti, se hai abbastanza fiducia in te stesso.

Questo è il messaggio della mostra conclusiva di “Grandi e Piccoli Sogni”, che si propone di rappresentare il sogno-bisogno di Fiducia: IL commedia musicale in maschera “Il sogno del giovane Leonardo da Vinci”, una produzione della compagnia Barabao teatro/A teatro movimento, che andrà in scena sabato 27 aprile, presso il teatro parrocchiale San Bortolo di Rovigo, alle ore 16.30. Il biglietto d’ingresso è un biglietto unico da 5 euro, acquistabile al botteghino a partire dalle ore 15:30. È vivamente consigliata la prenotazione a ViviRovigo tel/wa 347 6923420 oppure [email protected].

Questo spettacolo, sì menzione speciale della Critica al Festival Teatroragazzi di Padova (2019), torna in Polesine dopo le acclamazioni e il clamore di pubblico ricevuti al Teatro Verdi di Padova e al Goldoni di Venezia. Ideato e scritto nel 2019, per celebrare il 500° anniversario della morte del genio assoluto da Vinci (avvenuta il 2 maggio 1519), lo spettacolo presenta un bambino Leonardo, che vive nel piccolo borgo toscano di Vinci, con la nonna Lucia e lo zio Francesco. Siamo nel Quattrocento e il bambino parte svantaggiato, diremmo oggi, poiché è figlio illegittimo del notaio Ser Piero da Vinci. Ma il piccolo Leonardo, immerso nella natura del borgo con i tanti mulini ad acqua che scandiscono il paesaggio, comincia ad osservare con interesse e a disegnare ciò che vede, rivelando un vero talento artistico. Fortunatamente Ser Piero, intuendosi delle capacità del ragazzo, lo manda a Firenze, nella celebre bottega del famoso Mastro Verrocchio, catapultandolo così nel cuore del Rinascimento fiorentino, dove l’arte è sinonimo di cultura, crescita e lavoro. E qui, Leonardo osserva, crea, incontra tanti artisti, si perfeziona e matura il sogno di aprire, un giorno, un proprio laboratorio.

La drammaturgia originale è resa con teatro delle marionette e teatro di movimento; l’uso delle mascherine consente ai due padroni attori-autori sul palco, Romina Ranzato e Ivan Di Noia, che tra l’altro si rivelano anche ottimi cantanti (degno di nota il brano finale “Volare è splendido”), di passare con disinvoltura da un personaggio all’altro, interpretandone una decina. Lo spettacolo è un inno al perseguimento dei propri sogni, contro tutto e tutti e contiene un’ondata di meraviglia per la bellezza dell’arte, con qualche licenza creativa che costruisce momenti esilaranti. Il teatro fisico e corporeo di Barabao, ispirato al maestro francese Jacques Lecoq, rende bene l’idea del lavoro corale degli attori che sono anche autori, costruendo un teatro di ricerca e sperimentazione, che rimane tuttavia comico senza perdere di vista il valore contenutistico e divulgativo, cioè “per” e “insieme” al pubblico.

Uno spettacolo pensato per i bambini, ma godibile da tutti. Sul palco: Ivan Di Noia e Romina Ranzato. Musica e canzoni di Andrea Mazzacavallo. Scenografia, costumi e maschere di Roberta Bianchini. Carpenteria di Francesco Di Noia. Diretto da Cristina Ranzato. Durata: 60 minuti.

 
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