Università degli Studi di Bergamo, le destinazioni Erasmus preferite dagli studenti – .

Università degli Studi di Bergamo, le destinazioni Erasmus preferite dagli studenti – .
Università degli Studi di Bergamo, le destinazioni Erasmus preferite dagli studenti – .

Bergamo. Il Vecchio Continente come luogo di formazione e di costruzione del profilo del nuovo studente europeo. Ma non solo, perché la mobilità universitaria non si limita aEuropa ma abbraccia anche il resto del mondo in una moderna armonia di diversità culturale.

Opportunità di mobilità dedicate agli studenti diUniversità di Bergamo sono numerosi: dal programma europeo Erasmo+che solo andò oltre 13 milioni di persone dall’anno della sua fondazione in 1987alle innumerevoli proposte di scambio culturale intercontinentale, che ogni anno portano studenti soprattutto bergamaschi Nord E Sud America e in alcuni paesi asiatici, come Cina E Corea del Sud.

“Dopo l’abbassamento forzato della curva durante il Covid, dall’anno accademico 2022/23 siamo tornati a pieno regime nella dimensione dell’esperienza individuale, personale e fisica – afferma Flaminia Nicora, Prorettore con delega all’Internazionalizzazione -. Osserviamo attualmente un trend in netta crescita, sia per gli studenti in ingresso che in uscita dall’Ateneo orobico”.

I dati disponibili riguardano gli studenti in uscita coprono un arco temporale da cui si muove 2022 al 2025 e testimoniano l’effettivo incremento numerico: nell’ultimo anno accademico hanno compiuto un’esperienza all’estero 437 studenti, in quello attuale hanno lasciato 460 ragazzi, mentre nel prossimo (2024/25) è prevista la partenza di ben 550 studenti.

“Si nota una notevole crescita rispetto agli anni precedenti, anche grazie all’inserimento di ulteriori destinazioni – prosegue il prorettore -. Destinazioni europee, come Polonia e Grecia, ed extraeuropee, come Argentina. Senza dimenticare l’arricchimento dell’offerta in Corea del Sud”.

Lo stesso fenomeno, con un incremento meno marcato, si osserva anche nei dati legati agli studenti arrivati ​​nel capoluogo orobico: nell’a.a. 2021/22 sono stati 191 gli studenti ospiti dell’ateneo, un numero salito a livelli elevati 216 l’anno scorso e 233 in quello attuale.*

Ma quali sono le mete preferite dagli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo? In primo luogo, con 306 partenze nei tre anni presi in considerazione, si riscontra nel Spagna. La nazione iberica è da sempre uno dei paesi più attrattivi per i giovani: a partire dalla capitale Madrid A Barcellonapassando per università più piccole come Oviedo E MurciaUniBg negli anni ha stretto accordi con ben 36 università spagnole.

Medaglia d’argento per Germaniacon 234 studenti in uscita e bene 38 università partner, da Libera Università Di Berlino AUniversità Albert Ludwig Di Friburgo in Brisgovia. Sul gradino più basso del podio si è invece piazzato Francia: aver vissuto un’esperienza oltralpe negli ultimi tre anni – in 30 diverse università – lo sono state 167 studenti. Da notare è la crescita del numero di preferenze per paesi come Norvegia E Poloniache occupano costantemente posizioni appena fuori dal podio.

Tra i paesi intercontinentali il più frequentato è il Cinacon bene 63 studenti usciti negli ultimi tre anni, un primato raggiunto anche grazie alla presenza di corsi di cinese nell’offerta dell’ateneo. Altri paesi “classici” lo sonoAustraliaIL Stati Uniti d’AmericaIL Brasile e il Giapponementre tra le novità degli ultimi anni troviamo il MessicoL’Argentina e ilIndia.

Dopo Brexit IL Regno Unito è diventato a tutti gli effetti un Paese extraeuropeo e di conseguenza ha attraversato una fase di riassestamento. L’Università di Bergamo ha ufficialmente ribadito tutte le convenzioni con gli atenei d’Oltremanica: «In questo momento però è più complicato per gli studenti britannici venire da noi perché sono meno supportati in termini di borse di studio». Nonostante le difficoltà, alcuni studenti dell’Università Orobica continuano a partire per il Regno Unito: 22 nel 2022/23, 10 nell’anno in corso mentre lo saranno 20 nel prossimo.

La lingua del paese ospitante non corrisponde necessariamente a quella in cui vengono erogati i corsi seguiti dallo studente. “In origine l’Erasmus era un’esperienza linguistica, per arricchire le competenze legate a una lingua – spiega Nicora -. La non coincidenza che si osserva oggi tra la lingua del Paese ospitante e la lingua dei corsi seguiti dagli studenti in arrivo indica come l’obiettivo del progetto sia cambiato negli anni fino a rendere le università veri e propri luoghi di scambio culturale attraverso una lingua veicolare comune che attualmente è l’inglese”. La Polonia, ad esempio, prevede l’insegnamento in italiano e inglese, favorendo una mobilità diffusa verso un Paese che fino a qualche anno fa non era certo in cima alla lista delle preferenze.

“I nostri studenti partono tutti con borse di studio, sovvenzionate dall’Unione Europea nel caso dell’Erasmus e dall’università nel caso dei Paesi extraeuropei – sottolinea -. Le borse Erasmus possono essere incrementate anche attraverso ulteriori finanziamenti del Ministero o un bando per studenti con fragilità o in condizioni economiche difficili. L’obiettivo è garantire che il maggior numero possibile di studenti abbia l’opportunità di viaggiare”.

L’interesse per la mobilità è tale che alcuni studenti non vedono soddisfatta la loro richiesta: quasi 40 avrebbero voluto raggiungere una destinazione extraeuropea che però non era disponibile. E questo nonostante una vasta rete di collegamenti con università di tutto il mondo che ne conta di più 300 accordi.

“Gli accordi vanno ampliati in modo ragionato – dichiara Nicora -. Ad esempio, le località di lingua inglese sono le più popolari. Dobbiamo quindi perseguire un affinamento della nostra offerta, venendo incontro alle esigenze degli studenti che restano in lista d’attesa e cercando possibilità di scambio coerenti con il loro percorso di studi e con le lingue richieste”.

Capovolgendo la prospettiva e analizzando gli studenti in arrivoquali sono i Paesi da cui proviene la maggioranza degli studenti che scelgono la nostra città come meta del proprio soggiorno accademico all’estero?

Anche in questo caso il podio non cambia: il Spagna è posizionato per primo con 166 arrivi, Germania seconda con 99 e la Francia terza con 85.

Anche qui i numeri, come detto, sono in costante crescita dopo gli anni difficili della pandemia. Gli studenti stranieri trovano a Bergamo un ambiente sempre più a misura delle loro aspettative ed esigenze, anche grazie all’ampliamento dell’offerta formativa in inglese e all’offerta di corsi di italiano gratuiti nella sezione Sei qui (Corsi di italiano per stranieri) del Centro di Competenza Linguistica (CCL) dell’Università.

La mobilità non rappresenta però la sola ‘essenza’ della dimensione internazionale nel settore universitario, ma è il pieno compimento dell’internazionalizzazione a casa che viene coltivato quotidianamente nei corsi tenuti nelle università. Gli studenti dell’Università Orobica hanno la possibilità di frequentare corsi di lingua per prepararsi adeguatamente alla partenza e di avere compagni di classe internazionali (che rappresentano 7% del totale dei corsi classici, beh 26% nei corsi di laurea magistrale tenuti interamente in lingua inglese), ma anche di seguire lezioni e seminari tenuti da docenti di università straniere.

“L’esperienza internazionale è già presente nei corsi di laurea a casa, una scelta formativa intrinseca al corso stesso che permette da subito allo studente di comprendere il valore dell’internazionalizzazione – ribadisce Nicora -. La mobilità rappresenta lo strumento attraverso il quale la dimensione dell’internazionalizzazione acquista valore e concretezza, e consente allo studente di sperimentarsi in un contesto diverso, lasciando il proprio zona di comfort e sviluppare molte competenze trasversali o competenze trasversali”.

È innegabile che la globalizzazione è diventata la dimensione in cui è caduta la nostra società e la stessa formazione universitaria si è adattata negli anni per fornire agli studenti gli strumenti giusti per affrontare la diversità e superare le sfide che essa comporta.

“UniBg è in sintonia con la concezione europea dell’istruzione e della formazione universitaria che vede la dimensione internazionale come caratteristica del futuro laureato e lavoratore – conclude Nicora -. L’obiettivo dell’università europea è quello di offrire una formazione che possa adattarsi alle esigenze contemporanee legate alle interconnessioni tra i paesi. Questo è un aspetto importante che cerchiamo di fare nostro per permettere da un lato agli studenti di misurarsi con questa dimensione e dall’altro per accogliere studenti e risorse che provengono da Paesi che condividono il nostro approccio”.

E il fenomeno incoming è destinato a crescere ulteriormente, in particolare se verranno completati i progetti in via di definizione legati all’aumento del numero delle residenze universitarie. Bergamo, d’altro canto, è una città estremamente attrattiva per gli studenti internazionali grazie alla sua significativa offerta formativa e alla vicinanza a Milanocon costi moderatamente contenuti ed ottima vivibilità.

*I dati relativi all’a.a. 2024/25 non sono ancora disponibili, in quanto l’Ateneo non ha ancora ricevuto il numero complessivo degli studenti.

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