pizzerie e ristoranti cambiano nome. Anche a Molfetta – .

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Totò diventa ufficialmente un marchio registrato, per questo gli eredi di Antonio De Curtis, tramite i loro legali, hanno chiesto agli esercizi commerciali di tutta Italia di non utilizzare più il nome e l’immagine del grande artista per scopi commerciali e pubblicitari.

Una richiesta destinata a colpire innanzitutto pizzerie, ristoranti e paninoteche che spesso hanno fatto riferimento alla sua immagine iconica, spesso associata all’italianità e al buon gusto. Gli eredi, come spiegato da Messaggerohanno chiesto che venga cancellato ogni riferimento all’artista nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai cartoni per l’asporto, dai menù ai biglietti da visita e agli scontrini.

Già negli ultimi mesi in diverse città d’Italia molti esercizi commerciali hanno cambiato i riferimenti a Totò. Le comunicazioni si sono via via intensificate, dopo che il tribunale di Torino nel giugno 2023 con ordinanza cautelare ha concesso l’inibitoria che gli eredi avevano chiesto sull’utilizzo del nome e dell’immagine. I giudici hanno stabilito il pagamento di una sanzione di 200 euro per ogni violazione o inosservanza successiva alla data di notifica del provvedimento.

A febbraio, la pizzeria “Totò e Peppino” di Porto d’Ascoli, fondata nel 2008, era stata la prima ad annunciare di aver cambiato da un giorno all’altro nome su iniziativa degli eredi dell’attore. Lo stesso è accaduto anche in altri luoghi, con un caso anche in questo caso Molfetta: IL Ristorante Totò ha dovuto cambiare denominazione per evitare di incorrere in eventuali future sanzioni: «Non sono d’accordo con questa notizia – spiega il titolare, Gennaro Altamura – ma ho colto l’occasione per personalizzare il mio locale (ora si chiama Trattoria Gennyndr), anche perché non ho mai avuto intenzione di sfruttare il suo nome o la sua immagine a mio vantaggio”.

«La mia scelta è nata come segno di stima nei suoi confronti – ha aggiunto – e tra l’altro credo che tutti i luoghi a lui intitolati non abbiano fatto altro che rendere onore ad un personaggio ormai poco conosciuto alle nuove generazioni. Anzi, forse al contrario c’è un certo opportunismo da parte dei suoi eredi che trarranno profitto dalle violazioni che sicuramente emergeranno in tutta Italia. Per me, in ogni caso, non ci sono stati problemi a cambiare nome alla mia attività”.

 
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