Settimana di lavoro, sconforto e tensione in vista della partita contro la Roma. La sconfitta di Empoli ha fatto esplodere il malcontento dei tifosi: per la prima volta la protesta dei gruppi organizzati ha riguardato soprattutto la squadra perché, da un lato, la piazza è ormai rassegnata a questa stagione disastrosa, perdendo l’ennesima occasione con il Frosinone. e l’Empoli, d’altro canto non ha assolutamente accettato l’atteggiamento mostrato dalla squadra, incapace di realizzare una sola azione pulita contro l’Empoli e di subire anche dal peggior attacco del campionato i soliti gol già subiti in fotocopia con Frosinone e Monza. per non tornare troppo indietro. Il clima di protesta accompagnerà anche la squadra con la Roma in un Maradona che anche questa volta, nonostante gli ultimi disastri, si avvia verso un altro pienone.
Ritiro evitato
Il giorno successivo, con una intermediazione e un’ulteriore riflessione, Calzona e la squadra sono riusciti a evitare il ritiro. Molto probabilmente verrà anticipato di un giorno, quindi a venerdì, quello prepartita verso la sfida contro la Roma. La speranza del club è quella di intravedere una reazione del gruppo per evitare ulteriori decisioni, ma l’idea resta quella di non rassegnarsi a prestazioni come quelle dell’Empoli che, considerato anche il calendario decisamente complesso da qui in avanti, significherebbero probabilmente molte altre brutte figure. .
Calzona attacca la squadra, ma lo conferma
Dopo Frosinone ed Empoli non sono mancate le critiche del tecnico nei confronti della squadra. Dal non essere squadra al non avere spirito di sacrificio, Calzona non usa mezzi termini: “Leziosi in possesso palla, poi non c’è rabbia per la riconquista. Dobbiamo lavorare innanzitutto sull’orgoglio. Lavoriamo molto tatticamente, ma qui sì si va oltre la tattica…”, le parole quasi rassegnate dell’allenatore che critica da tempo la squadra, ma poi la conferma nel suo insieme e la tiene in campo ritardando i cambi e spesso non usarli tutti. Anche con la Roma, con i rientri di Rrahmani e Mario Rui, si va verso i soliti 11.
