Quindici Molfetta – “Che bravo (neuro) ragazzo, aspetti clinici, storie di vita, buone pratiche” presso l’Istituto Manzoni-Poli di Molfetta – .

Quindici Molfetta – “Che bravo (neuro) ragazzo, aspetti clinici, storie di vita, buone pratiche” presso l’Istituto Manzoni-Poli di Molfetta – .
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“Che bravo (neuro) ragazzo, aspetti clinici, storie di vita, buone pratiche” all’Istituto Manzoni-Poli di Molfetta


MOLFETTA – L’IC “Manzoni-Poli” di Molfetta, è costantemente impegnato a promuovere diverse iniziative in ambito linguistico, scientifico, artistico e sportivo e soprattutto rivolge particolare attenzione agli studenti con diverse abilità attraverso interventi didattici mirati e progressivi nel corso degli anni. Il dirigente scolastico, prof. Giuseppe Minervini inoltre favorisce e accoglie con favore ogni iniziativa formativa proposta da esperti, associazioni o enti di formazione, consapevole che la qualità dell’educazione speciale non può che migliorare ulteriormente attraverso la formazione continua. Il 23 aprile, nell’aula magna della scuola media “GSPoli”, il prof. Minervini ha assistito e moderato gli interventi dei diversi ospiti durante l’incontro dedicato alla neurodiversità “Che bel (neuro) ragazzo, aspetti clinici, storie di vita, buone pratiche” promosso dal nostro istituto per proseguire le azioni di sensibilizzazione sull’autismo, al fine di imparare a guardare la realtà da questo particolare punto di vista e saper creare programmi di intervento sempre più efficaci e precisi. Presenti gli esperti dell’ASL di Molfetta, il neuropsichiatra infantile Dott.ssa F. Gioia, lo psicologo Dott.ssa G. Facchini, l’educatore professionale Dott.ssa S. Grieco si sono concentrati sugli aspetti clinici e psicologici e sull’analisi e gestione dei comportamenti problema , evidenziando che l’intervento non può che passare attraverso un’accurata valutazione delle caratteristiche individuali di ciascun individuo. Le testimonianze della scrittrice Teresa Antonacci, della signora L. Aiello, rappresentante dei genitori nel Consiglio d’Istituto, hanno svelato il mondo privato delle famiglie che vivono quotidianamente la realtà dell’autismo. Un viaggio che spesso inizia con una diagnosi clinica difficile da accettare, che nel tempo si trasforma in un’avventura unica, anche felice se si riesce a comprendere e condividere con gli altri le esperienze speciali che ogni ragazzo o ragazza autistico vive con la sua famiglia , con la scuola e tutta la società. La presenza di numerosi docenti e genitori tra il pubblico ha dimostrato che promuovere il confronto tra diversi punti di vista, la formazione continua e la cultura dell’accoglienza è sempre una scelta vincente.

 
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