«Un mini-rimpasto demoralizzante. Scelte senza dignità” – .

Nicola Fratoiannisegretario nazionale del Sinistra italiana, non può accettare il blitz del presidente Emiliano che ha allontanato Anna Grazia Maraschio dal consiglio regionale: «Sono sconcertato. Siamo passati dalla questione morale alla farsa totale. Il trucco con cui Emiliano conclude questa storia è deprimente”.
Maraschio appare come l’agnello sacrificale. Lei aveva fatto una richiesta specifica al governatore per un cambio di passo. Cosa è successo invece?
«Avevamo chiesto l’eliminazione della giunta, ma soprattutto di dare dignità politica al tema della questione morale, del trasformismo, al modo in cui era intesa la pratica politica. E avere questa discussione.
Una storia finita male, quindi?
«Certo, con un mini-rimpasto demoralizzante. Naturalmente c’è anche la storia di Anna Grazia Maraschio, alla quale va tutta la mia solidarietà. Lei ha colpito un consigliere, che era tutore della legalità, e di altissima qualità. Ma non è questo il punto principale”.
Quale?
«La dimensione deprimente di un’operazione politica che non affronta i problemi, ma si configura come una piccola operazione di cabotaggio e trucco».
Il presidente Emiliano le ha comunicato la decisione che stava prendendo?
“Ultimo momento. In Puglia il concetto di egemonia è stato gravemente frainteso. La memoria Gramsciana si è confusa con l’idea di occupare lo spazio dell’autonomia della politica, del perseguimento della classe politica, prendendo un po’ di qua e un po’ di là. Ricordo che gli incarichi urbanistici di Maraschio furono tolti e affidati ad un altro disertore di Forza Italia. La lista Con aveva chiesto le sue dimissioni perché aveva posto vincoli su nuovi impianti di produzione di energia.
Alla fine, qual è il risultato?
«Invece di porre questioni politiche, tutto si è ridotto a una piccola questione di riorganizzazione interna, piccola, piccola. E anche il ragionamento dello statuto, sul numero dei consiglieri esterni, è deprimente. Bisogna intervenire in Consiglio, ma forse l’autonomia di manovra non è la più ampia, e forse non lo è perché i consiglieri rispondono a interessi particolari più che a logiche politiche”.
Senza la tua presenza la giunta si ritrova a sinistra. Una scelta politica?
«Non lo so, ma non è importante. Ma credo che questa mossa sia una dichiarazione di resa o di disinteresse per quanto accaduto. Come se fosse l’ennesimo intoppo. Ma quando gli incidenti si moltiplicano è necessario aprire una riflessione. Questo è quello che abbiamo chiesto. Non un posto in più né inventare un dipartimento di legalità, come se i nomi risolvessero i problemi. Avevamo chiesto confronto e discontinuità, come hanno fatto il presidente Conte e Schlein. Sono curioso di conoscere la loro opinione adesso.”
I maligni potrebbero obiettare che il metodo Emiliano lo state scoprendo solo oggi. Che dice?
«Rispetto all’agiatezza, all’idea che l’egemonia si trasforma nel prendere un po’ di tutto, eliminando la funzione della politica, questo oggi non l’abbiamo scoperto. È un tema che abbiamo sollevato in più occasioni, anche quando lo abbiamo sostenuto contro Fitto”.
Il trasformismo, come lo parlava Salvemini, quasi un secolo fa, è una malattia endemica del Mezzogiorno?
«Non voglio rassegnarmi al fatto che questo è un problema solo del Sud, ma è un problema che cresce nella politica che perde la capacità di organizzarsi con idee, organizzazioni e cultura».
Ha parlato di una questione morale. Ci sono segnali di responsabilità da parte delle classi dirigenti, anche di sinistra, in Puglia?
«Per quanto ci riguarda, francamente, è difficile rintracciarli. Il nostro team di gestione è abituato a fare una politica chiara sulle principali questioni che preoccupano le persone. La politica o è questa o perde ogni funzione”.
La primavera pugliese è ormai passata?
“Non ce n’è più. Quella fu una stagione di grande vitalità per la società civile. Ora siamo in una stagione completamente diversa”.
A livello nazionale il campo ampio sta sprofondando, come è emerso dal voto in Basilicata. La sinistra dovrebbe ripensare e ridefinire la propria strategia?
«Non possiamo partire da un caso specifico per trarne lezioni generali. In Sardegna il campo era più ristretto e hanno vinto e lì i centristi hanno guadagnato poco. La coalizione alternativa alla destra deve costruire la propria credibilità ed è seriamente indietro su questo”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Turris, rinnovo automatico ma Menichini pensa a salutare dopo l’impresa – .
NEXT L’Asparago Bianco è da 35 anni un punto di riferimento per Zambana. Cinque giorni di festeggiamenti da tutto esaurito – .