“Probabilmente sarei morto dalla parte sbagliata, ma grazie a coloro che hanno vinto la guerra. Erano gli uomini giusti” – .

“Probabilmente sarei morto dalla parte sbagliata, ma grazie a coloro che hanno vinto la guerra. Erano gli uomini giusti” – .
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“Sono felice di festeggiare il 25 aprile che, insieme al 25 dicembre, è il giorno più importante dell’anno. È grazie a tanti giovani, tanti uomini e tante donne se siamo qui oggi, democraticamente parlando e commemorando una data di festa e di lutto, tanti sono morti da entrambe le parti e quasi sicuramente io sarei morto dalla parte sbagliata ma non lo so’ Sono felice di essere qui oggi e che qualcuno, in quel momento, ha difeso ciò che andava difeso, che qualcuno è stato più lungimirante, che qualcuno ha capito che quella era la strada sbagliata”.

È l’incipit del discorso ufficiale tenuto dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi nel corso della cerimonia del 25 aprile che si è tenuta a Palazzo Spada.

“Oggi festeggiamo grazie ai migliori che hanno versato il loro sangue sulle pietre italiane sporcate da un nemico e da un invasore. Ammiro tutti coloro che, per un giusto ideale, hanno lasciato la loro vita su una strada, su un prato, in un bosco, a 20/25 anni, lasciando sorelle, mogli, mariti per un ideale di libertà che serve a tutti noi – ha – ha aggiunto ancora il sindaco – oggi non saremmo qui se non avessero vinto loro. Io sono un liberale – ha ribadito il sindaco Bandecchi – ma da giovane, forse, sarei stato fascista. Fatta questa ammissione, vi ringrazio per aver vinto quella guerra e per essere degli uomini giusti”.

In precedenza, era intervenuta la presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli: “dobbiamo riconoscere il sacrificio di tante persone – ha detto il presidente – il nostro pensiero va a chi ha lottato per il valore della libertà e se oggi siamo qui liberi di esprimere le nostre idee è grazie a loro.”

A nome della Regione Umbria è intervenuto l’assessore Enrico Melasecche: “la storia – ha detto l’assessore – non può essere motivo di continua strumentalizzazione, i valori della nostra Costituzione repubblicana sono chiari e indiscutibili, chiunque pretenda di cancellare la memoria di ciò che è stato , sbaglia chi pretende di utilizzare quei fatti di quasi un secolo fa per rivendicare una sorta di legittimazione eterna, un primato culturale nella gestione del Paese nei secoli”.

A nome della provincia di Terni è intervenuto il vicepresidente Gianni Daniele: “è la festa degli italiani – ha detto Daniele – non di una parte ma di tutti gli italiani che hanno ottenuto la libertà dopo questa data. C’è stata una guerra civile – ha aggiunto – e alla fine ha vinto la destra, quella che voleva ottenere risultati importanti per costruire il futuro della nostra nazione”.

In conclusione, il presidente Nicola Zingarelli è intervenuto all’ANPI sezione 13 giugno di Terni: “ricordiamo con orgoglio – ha detto Zingarelli – che la Resistenza fu un fenomeno transnazionale che unì tutti i popoli europei nella lotta contro l’oppressore nazi-fascista. Il piano nazifascista era un’aberrazione totale”. Riferendosi all’oggi, Zingarelli ha definito “sconsiderate” le classi dirigenti d’Europa che “danno per scontata la divisione del nostro continente in blocchi”. “Come Anpi – ha aggiunto – consideriamo la guerra inaccettabile”. Proveniente da una città, Terni, “che ha pagato un prezzo altissimo alla guerra, che ha conosciuto gli orrori della guerra e che ha dato il suo importante contributo alla Liberazione”.

Alla cerimonia erano presenti il ​​prefetto Giovanni Bruno, il questore Bruno Failla, il pubblico ministero Alberto Liguori, i vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di lotta e di armi.

 
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