Il 25 aprile ad Asti e il “mistero” sull’ordine alla banda musicale di non suonare “Bella Ciao” ​​– .

Il 25 aprile ad Asti e il “mistero” sull’ordine alla banda musicale di non suonare “Bella Ciao” ​​– .
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Incidente diplomatico questa mattina alla celebrazione del 25 aprile ad Asti. In effetti, più che diplomatico, si è trattato di un incidente “musicale”. Come noto, la cerimonia, conclusasi con i discorsi ufficiali in Piazza San Secondo, era iniziata oltre un’ora prima con il corteo per la deposizione dei fiori presso il Cippo dei Partigiani nei Giardini Pubblici e lo stesso gesto presso il monumento in Piazza I Maggio.

In corteo i cittadini preceduti dalle autorità cittadine e dalla banda musicale “Città di Asti”. Alcuni manifestanti dell’ANPI si sono accorti che “Bella Ciao” ​​non era mai stata suonata durante il lungo percorso e ne hanno fatto richiesta. “Bella Ciao”, come sappiamo, è l’inno della Resistenza e dei partigiani. Il direttore rispose che un dirigente del Comune di Asti aveva espressamente indicato che non doveva essere suonato dalla banda.

Grande sorpresa per questa risposta, visto che questo problema non si era mai posto in questi anni. Eppure il direttore, irremovibile, ha detto che la banda l’avrebbe suonata solo se fosse arrivato un contrordine da parte del Comune stesso e della Prefettura. Cosa avvenuta nel giro di pochi minuti, come confermato dal vicepresidente dell’Anpi Guido Cardello (coinvolto suo malgrado in questa “mediazione”) grazie all’intervento del vicesindaco Stefania Morra e del viceprefetto Montagna che hanno rassicurato il direttore della banda e gli diede il permesso formale di suonare “Bella Ciao”.

E fu proprio sulle note del canto partigiano che il corteo entrò in piazza San Secondo.

 
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