ecco i vincitori del Premio Ciampi – .

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Livorno «La scuola è il periodo difficile della vita: se sbagli ne fai tesoro per il resto dei tuoi anni». Il concept è talmente intenso che si fa fatica a immaginare che l’autrice sia una “ragazzina” di terza media (scuola Michela De Giambattista 3°C Benedetto Brin). Non è un caso che Michela e altri quattro studenti delle scuole medie livornesi siano i vincitori (si è classificata quinta) per il miglior “saggio” (“Una volta si chiamava tema – sorride la professoressa Paola Luperi, presidente della giuria – ma qualcuno ha deciso che oggi si chiami così”) che ha avuto come spunto di riflessione un’altra “opera” di uno studente del Liceo Classico Niccolini Guerrazzi, che, cresciuto, ha avuto l’opportunità di fare carriera fino a diventare Presidente della Repubblica.

Parliamo ovviamente di Carlo Azeglio Ciampi il cui figlio Claudio ieri ha premiato i cinque finalisti che hanno commentato queste riflessioni sulla scuola del nostro illustre cittadino: «Che cos’è la scuola? – questo lo spunto per lo scritto di Ciampi – È formazione alla vita, che non è solo lavoro, perché è anche vita collettiva e quindi anche i tanti rapporti con il prossimo, con i compagni di lavoro, con la società intera…».

Organizzatore della borsa di studio Gianfranco Porrà presidente della Pro Liceo Classico di Livorno, la giuria presieduta dalla stessa professoressa Luperi era composta dalle insegnanti Maria Chiara Bartalucci, Irene Chioni e Laura Marchisio. Si è svolta ieri, nella palestra delle scuole De Amicis, la cerimonia di premiazione della borsa di studio alla presenza del preside Carmine Villani.

I vincitori sono stati selezionati tra cinque sezioni delle scuole medie Undici Maggio e Brin. Prima ancora della cerimonia, un doveroso festeggiamento è stato riservato a due “centisti” diplomati lo scorso anno dallo stesso Niccolini, Dafne Cosimi ed Edoardo Lucarelli. Dopo il saluto di Gianfranco, ha preso la parola Claudio Ciampi, impressionante somiglianza con il padre nella prosa e nel portamento, che ha ringraziato calorosamente i partecipanti e lodato i cinque vincitori.

Parola dei vincitori: al quarto posto Filippo Nardini (3° B Brin) che scrive: «A 11 anni è avvenuta la mia evoluzione: ho imparato a vivere – scrive Filippo – a vivere la scuola più serenamente e anche a godermela. Poi ci sarà la vita: pronti, partenza, via. Come in una gara di atletica leggera”. Poi due studenti secondi classificati a pari merito Dario Tommasini (3° B XI Maggio) e Anna Bartolini (3° N De Amicis). Il primo colpisce per la descrizione del passaggio da bambino a ragazzo “che ha imparato ad ascoltare e comprendere come può imparare lezioni da ogni persona”. La seconda per la fine del saggio: «La scuola serve a questo: a delineare i tuoi contorni confusi e sfumati ma anche e soprattutto a farti capire chi sei». Tra l’altro ad Anna è stato letto erroneamente un tema che non era il suo e solo alla fine lo ha gentilmente sottolineato tra le risate della giuria e del pubblico. Infine il primo classificato, che beneficerà della borsa di studio di 250 euro (il secondo 150, il quarto 100, il quinto 50) Marco Tarabotto (3C Brin): «In quest’anno di scuole medie ho capito il vero significato della parola sacrificio personale e duro lavoro. Ho capito che se voglio arrivare dove voglio devo mettere da parte le distrazioni e concentrarmi sul mio obiettivo. Questo concetto si può riassumere con le semplici parole di un famoso cantautore e docente come Roberto Vecchioni: sogno, ragazzo, sogno».

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