Il 25 aprile a Rho contro tutti i conflitti “Svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai” – .

Un 25 aprile che mette in luce non solo chi ha lottato per la libertà ma anche chi si è rifiutato di lottare per la dittatura

Rho – La città è tradizionalmente in festa 25 aprile con un corteo che ha depositato diverse corone commemorative nei luoghi della memoria della città, come il cappella Santuario dei Caduti E Santuario dei Partigiani e dei PartigianiIL monumento ai caduti della Resistenza e la targa dedicata a Giovanni Pesce.

C’erano molti partecipantinon solo di comuni cittadini che, quest’anno più che negli altri, hanno voluto dimostrare la loro vicinanza all’ideale dell’ resistenza al nazifascismo, ma ovviamente anche di vari assessori, associazioni d’armi e altre associazioni della città. Ovviamente davanti a tutti il ​​sindaco Andrea Orlandi, accompagnato dal presidente dell’ANPI Rho, Mario Anzanima anche qualche volto nuovo.

Era infatti presente a Rho per parlare di quella appena ricostituita ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager Nazisti), il presidente Marco Brando. L’associazione punta a rimettere al centro del dibattito quei circa 650.000 militari che, di fronte alla scelta tra la carcerazione e l’internamento, spesso hanno preferito quest’ultimo, e parliamo di 80.000 persone, pagando con la vita. “Pensaci solo 100 di questi soldati non hanno più combattuto nelle guerre che vediamo oggi Lo ha spiegato Brando, condividendo il suo messaggio di pace universale – Questo ce lo ricorda anche chi indossa la divisa può dire di noe che anche le persone che avevano famiglia in casa decisero di soffrire la fame piuttosto che combattere. Mio padre ha risposto che aveva 40 chili“.

Carmen Meloni presidente dell'ANEDAd accompagnarlo con un messaggio simile è stato il presidente dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) di Milano, Carmen Meloni: “Chiede l’ANED prendere una posizione ferma a favore della cessazione di tutte le operazioni belliche e l’isolamento – sia tra i palestinesi che in Israele – di coloro che alimentano la logica perversa dell’odio e della vendetta – Ha aggiunto – Auspichiamo ugualmente una pace giusta per la sanguinosa guerra di aggressione della Russia in Ucraina“.

presidente dell'ANPI Rho, Mario AnzaniEffettivamente i numerosi conflitti bellici sono stati anche al centro di diversi interventi istituzionali, a cominciare da quello del presidente della locale ANPI, Anzani, che apprezzerebbe”L’invocazione si levi forte in tutte le piazze in questo 25 aprile”cessate il fuoco” (a Gaza, in Ucraina, ovunque). Non solo perché è impensabile attivare un negoziato serio ed efficace sotto il fuoco delle armi e dei bombardamenti, ma soprattutto perché se non si ferma la guerra tende ad allargarsi, come è ben evidente nel panorama mediorientale. – Ha aggiunto – Vorrei che tornasse attuale anche l’indimenticabile motto del partigiano Sandro Pertini, seduto alla Presidenza della Repubblica: Si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai“.

Di simile caratura è stato il discorso del sindaco, che ha esordito ricordando come queste siano”Giorni, settimane, mesi particolari che stiamo vivendo. Lo spettro della guerra non solo non sembra svanire ma ogni giorno cresce sempre di più e invade l’intero pianeta, aumentando i conflitti nel mondo. E mentre assistiamo quasi impotenti a questi sconvolgimenti, credo che a molti di noi sia passato anche per un secondo la mente che sì, la possibilità che anche noi ci troviamo in guerra potrebbe non essere così remotaqui nelle nostre terre che hanno vissuto un periodo storico invidiabile fatto di decenni di pace.

Da qui l’importanza di non limitarsi a chiedere, come ribadito più volte nell’ Piazza San Vittoreuno stop ai conflitti in corso, ma anche “Riflettere su quanto sta accadendo e fare propri gli insegnamenti dei nostri Padri Fondatori e mettere in pratica i principi della nostra Costituzione qui, oggi e ora – prosegue il sindaco – Una storia incarnata proprio da celebrazione del 25 aprile, la celebrazione della liberazione dall’occupazione nazista e dal fascismo. Una data di importanza storica fondamentale per il nostro Paese perché non rappresenta solo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma anche il trionfo e l’affermazione dei valori della libertà, della dignità umana e della democrazia, fino ad allora degradate e negate dalla ventennale dittatura fascista senza scrupoli“.

Filippo Mairani

Continua a seguirci sui nostri social, clicca qui!

Filippo Mairani

Studente di lettere, amante di ogni tipo di racconto, da quelli più fantastici a quelli saldamente ancorati alla realtà. Questa passione lo ha spinto sulla strada del giornalismo, professione che porta a vivere e raccontare quella grande storia che è la vita di tutti i giorni.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Emorragie e lesioni vascolari nelle sparatorie di massa pubbliche tra civili. Il ruolo degli infermieri e dei medici. – .
NEXT Operazione Nostalgia a Salerno l’8 giugno con Totti, Zanetti e altri 34 – .