Pesaro. La Quinta Sinfonia di Beethoven rivista da Hoffmann. Paolo Marzocchi al pianoforte – .

Pesaro 25 aprile 2024 – Sembra impossibile che la Quinta Sinfonia di Beethoven, una delle opere più iconiche del celebre compositore, il cui incisivo motto iniziale risuona automaticamente nella nostra mente non appena ne viene evocato il nome, abbia trovato posto in un concerto così celebre poiché è stato sfortunato.

Quando la Quinta venne rappresentata per la prima volta a Vienna, il 22 dicembre 1808 – insieme a innumerevoli altri brani – la difficoltà delle composizioni, l’insufficiente numero di prove, la lunghezza del programma e il freddo del teatro decretarono un semi-fiasco. , tanto che un giornalista liquidò l’esecuzione con un frettoloso “Nessuno è profeta in patria”.

Le sorti dell’opera cambiarono notevolmente pochi mesi dopo, quando il direttore della più importante rivista musicale tedesca chiese una recensione ad un suo collaboratore allora sconosciuto, Ernst Theodor Amadeus. Hoffman: quest’ultimo, che sarebbe diventato lo scrittore più importante del Romanticismo tedesco, definì la Quinta “un capolavoro”.

La storia di questa rivista e di come essa abbia cambiato la storia della musica è al centro del lavoro dello storico della musica Benedetta Saglietti “La Quinta Sinfonia di Beethoven rivista da ETA Hoffmann” (Donzelli Editore), che sarà presentato dalla stessa autrice Domenica 28 aprile alle 17:30 nella suggestiva cornice di Villa Vismara Currò (via Santa Maria delle Fabrecce 2, Pesaro) durante l’evento organizzato dall’associazione WunderKammer Orchestra Pesaro in collaborazione con Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani E Libreria Il Catalogo a Pesaro.

L’opera di Benedetta Saglietti riporta per la prima volta, nella sua forma integrale, la traduzione italiana della recensione di Hoffmann, in un’edizione critica introdotta da un’intervista dell’autrice a Riccardo Muti.

Non solo conferenza, ma anche concerto: Paolo Marzocchidirettore artistico della WunderKammer Orchestra, eseguirà la Quinta Sinfonia di Beethoven nella trascrizione di Franz Liszt: un connubio tra musica e letteratura per scoprire una Sinfonia che da secoli non smette di incantare il pubblico.

Informazioni e biglietti

Biglietti Intero 15 euro; Ridotto (membri della WundeKammer Orchestra) 12 euro. Biglietteria online su Ticketnation.

Informazioni tel. 366 6094910; [email protected] e wunderkammerorchestra.com

Patrocini

L’evento gode del patrocinio del Comune di Pesaro e si svolge nell’ambito dei festeggiamenti di Pesaro Capitale della Cultura 2024.

Benedetta Saglietti

È dottore di ricerca in Storia moderna e insegna Storia della musica nei conservatori italiani; si è laureata in Filologia Moderna con una tesi in Storia della Musica.

Esordisce pubblicando “Beethoven, ritratti e immagini. Uno studio sull’iconografia”, EDT-De Sono nel 2010. Il suo ultimo libro, La Quinta Sinfonia di Beethoven rivista da ETA Hoffmann (Donzelli 2020), introdotto da una conversazione con Riccardo Muti, ha come tema la ricezione musicale.

Ha curato “Una visita a Beethoven di Louis Philippe Joseph Girod de Vienney” (La Scuola di Pitagora 2014).

Come iconografa di Beethoven ha contribuito al catalogo della mostra “Ludwig van. Le mythe Beethoven 2016-2017” (Gallimard/Philharmonie de Paris), e ha curato la sala Beethoven della mostra “Vedere la musica” (Palazzo Roverella, Rovigo, 2021). Hai collaborato con lo scultore Stephan Balkenhol alle sue opere a tema musicale (in tedesco, Wienand Verlag 2024).

Affascinata dal rapporto tra musica e colore ha studiato il oculo clavicinoire, un’invenzione nata nella Francia del Settecento e durata fino al 1911 con Aleksandr Skrjabin.

Si tratta delle autobiografie e dei viaggi di musicisti professionisti nelle aree di lingua tedesca nel XVIII secolo; parte di questa ricerca è pubblicata in italiano in Musica e potere nell’era barocca, a cura di Rudolf Rasch, Brepols 2018.

Ha studiato i documentari radiofonici di Glenn Gould e, sempre sul versante novecentesco, ha co-montato, insieme a Giangiorgio Satragni, Strawinski di Alfredo Casella (Castelvecchi 2016).

Tiene regolarmente conferenze in Italia, Austria, Svizzera, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Portogallo e Ucraina.

Paolo Marzocchi

Nasce a Pesaro nel 1971, dove completa gli studi musicali.

Di formazione classica, si dedica alla composizione in tutte le sue forme, dal teatro, al cinema, alla radio, alle sperimentazioni con altri linguaggi e alla composizione ‘pura’.

Come compositore ha collaborato con molti artisti di fama internazionale, e ha ricevuto numerose commissioni per la realizzazione di opere pianistiche, da camera e orchestrali, collaborando con istituzioni prestigiose come il Festival di Lucerna, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice di Venezia, il L’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, l’Orchestra Leonore, l’Orchestra Verdi e i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Nazionale della Radio Rumena, il Teatro dell’Opera di Roma, la Biennale di Venezia, il Festival Musica sull’Acqua, il Festival Multiplicidade di Rio de Janeiro, l’Orchestra Festival FLOEMA a Pistoia, festival Borderline Moving Images a Pechino.

Collabora da diversi anni con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a progetti sperimentali legati all’educazione musicale e alla sensibilizzazione sociale, nonché alla creazione di orchestre e cori giovanili. Nel 2015 il progetto “Musica, lavoro minorile e diritto all’istruzione”, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il MIUR e la Filarmonica Comunale di Bologna, è stata per Marzocchi l’occasione per sperimentare una metodologia innovativa di insegnamento della composizione a giovanissimi musicisti, che ha definito “rendering”.

Successivamente, in un progetto sostenuto dalla Fondazione Mast di Bologna, è stata sperimentata su un gruppo di bambini di cinque anni la metodologia del “rendering”, che è alla base della composizione “Piccole Sinfonie” (2018).

Tra gli eventi degli ultimi anni che lo hanno visto protagonista, si segnalano la prima esecuzione assoluta del suo nuovo concerto per pianoforte, orchestra e arpa di vetro “Fantasia dell’Assenza” con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la Filarmonica Arturo Toscanini; diversi progetti realizzati a Lampedusa con i bambini dell’isola (tra cui “Le nuove vie dei Canti” con Guido Barbieri); la collaborazione con il tenore Juan Diego Florez, per la registrazione dell’album “Italia” (DECCA International 2015); la nuova composizione “O Crazy Desire!”, eseguita in prima assoluta dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Diego Matheuz, lo spettacolo “Ex Machina” con Paolo Fresu, al Mast di Bologna; la melodia di fantascienza “Mymosh, il Figlio-di-Se-Stesso” per quartetto d’archi e voce narrante (FLOEMA, Pistoia 2018), la collaborazione con Danusha Waskiewicz, Andrea Rebaudengo e Cristina Zavalloni (Musica Insieme, Bologna 2018 e Festival Mito 2019 ).

La sua opera “Il Viaggio Roberto”, su libretto di Guido Barbieri, che nel 2014 ha ricevuto – tra gli altri – il plauso di Riccardo Muti, è stata rappresentata nella stagione 2016/17 dell’Opera di Firenze, sotto la direzione musicale dello stesso Marzocchi. , e nel 2018/19 riproposta al Teatro Alighieri di Ravenna, al Teatro Regio di Parma e al Comunale di Ferrara.

Paolo Marzocchi è anche ideatore e direttore artistico di WunderKammerOrchestra, un ensemble pensato per portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non possono arrivare. WKO ha debuttato a Lampedusa il 1 aprile 2017 per l’inaugurazione del nuovo pianoforte dell’isola, con Carlo Tenan alla direzione e lo stesso Marzocchi al pianoforte.

È Presidente Onorario dell’Associazione Culturale Musicale Lipadusa di Lampedusa.

 
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