festeggiamenti a Viterbo – .

25 aprile: #feste a Viterbo

Mezzetti (Anpi): ”Quei parlamentari del nostro collegio che disertano le #celebrazioni non sono patrioti”

VITERBO #– Le manifestazioni del 25 aprile sono iniziate questa mattina con un corteo alle 9.15 da Porta Romana che è poi arrivato all’ingresso del liceo Mariano Buratti, dove è stata deposta una corona d’alloro sotto la targa in suo ricordo.

Un giovane liceale ha letto le motivazioni che hanno accompagnato il conferimento della medaglia d’argento al valore al partigiano e martire Mariano Buratti. # Il corteo si è poi avviato verso Piazza del Sacrario.

Qui si schierarono le massime autorità civili, militari e religiose della città.

Tra i presenti il ​​prefetto Gennaro Capo, il sindaco Chiara Frontini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il questore Fausto Vinci, il comandante provinciale dei carabinieri Massimo Friano e i rappresentanti delle forze armate.

”Dopo quasi 80 anni#– ha detto il sindaco#– ci troviamo ancora una volta in questa piazza davanti al monumento ai caduti di tutte le guerre, per celebrare la liberazione e per riflettere insieme sul valore e sul significato di questo anniversario, spesso tuttora oggetto di polemiche senza tempo che affascinano i pochi appassionati di una nostalgia per un passato di cui nessuno si accorge. # Un passato che ci porta prima alla dittatura e poi alla guerra civile. # Pagine drammatiche della nostra storia che, nonostante la liberazione dal fascismo, continuano ad alimentare le divisioni, e che ancora oggi impediscono ad alcuni italiani di condividere un sentimento di pacificazione nazionale, inteso come momento collettivo di comunione, ben diverso dall’equalizzazione che tende a non fare differenza tra vittime e carnefici, tra bene e male. # Le parole d’ordine di oggi sono le stesse di allora: democrazia, libertà, diritti, giustizia ed equità, sono valori che dobbiamo difendere e interpretare nella prospettiva di oggi”.

”Non possiamo restare indifferenti al ritorno dei tamburi di guerra #– ha detto il presidente della Provincia, Romoli #– Se stiamo zitti possiamo quasi sentirli, sono così vicini a noi. # Che si tratti delle bombe che squarciano i cieli ucraini, che si tratti dei combattimenti in Medio Oriente o nel Mar Rosso, stiamo quasi assistendo a un ritorno indietro delle lancette del tempo. # E allora dobbiamo chiederci: è questo il mondo per cui sono morti antifascisti e partigiani? # È questo il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli, dove si compiono massacri, si minaccia l’uso dell’energia nucleare e si avvelenano i pozzi della cooperazione tra i popoli? # Come italiani abbiamo subito violenze e soprusi. # Sappiamo cosa significa avere sulla pelle le cicatrici delle torture e delle ferite della guerra. # E non possiamo accettare che adesso, a pochi chilometri da noi, ci siano altre persone costrette alla stessa sorte. # Possiamo e dobbiamo fare di più affinché il ruggito delle armi cessi e le voci ritornino nelle strade e nelle piazze di Kiev, Gaza e Tel Aviv. # Non potremo mai onorare abbastanza coloro che hanno dato la loro vita, o coloro che ne hanno sacrificato una parte, per donarci la libertà”.

Poi è stata la volta del presidente dell’Anpi, Enrico Mezzetti: ”Chi si riconosce nei valori del 25 aprile è un patriota#– ha detto#– e quei parlamentari del nostro collegio elettorale che disertano sistematicamente le #celebrazioni del 25 aprile , il giorno della liberazione dal nazifascismo, questi parlamentari non sono patrioti e non possiamo fare a meno di dubitare della loro lealtà alla patria”.

 
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