finisce senza gol il rifacimento della storica semifinale – .

Aria buona, aria di futuro, aria di nuove sfide e – chissà – di altri trionfi. In breve, in una parola: c’è aria di Rapp. Fresco dal titolo, Daniele Tacchini non si gode quella che sarebbe una meritata vacanza e si rimette subito al lavoro: l’obiettivo? Investire in nuova generazione della Rappresentanza della Lombardia. Si riparte quindi con la migliore classe 2008 in circolazione, quelle che potrebbero fare la fortuna di quella nuova l’anno prossimo Rap Under 17. Ripartiamo dalla direzione fiduciosa di Brugone (non c’è palla che gli sfugge a centrocampo), dalla destra di Grimaldi (quante occasioni contro l’Emilia Romagna), dall’intraprendenza in attacco Odori (che intesa con Grimaldi). Si riparte da Novarello e da quel pareggio senza reti con l’Emilia che – al di là dell’assenza di gol – si nasconde tante occasioni e una difesa molto solida. Dal Villaggio Azzurro arriva già il profumo di una promessa chiara per la prossima TDR: la Lombardia c’è ed è pronta a rifare la storia.

ARIA DI GOL

L’aria di Rapp, dicevano. Ma soprattutto – subito, senza tanti convenevoli – aria di gol. In attacco c’è intesa, i rapporti sembrano ben oliati come se i due davanti giocassero insieme da una vita: Grimaldi e Odorici, Odorici e Grimaldi, Cip e Ciop. Nei primi dieci minuti i due delle meraviglie si sono messi decisamente in proprio, spinti dalle ottime idee di Volpi e Ratti, e hanno creato il monopolio delle occasioni: le maglie verdi ci sono sempre, e lui è bravo Ferretti per non farsi prendere con le mani in mano (non è un caso che sia tra le fila della Rappresentanza Nazionale, insieme ad un certo Lorenzo Fiore…).

Banca emiliana? Azzolari Spettatore non pagante per i primi 15 minuti, poi, sul finire del primo tempo, inventa un paio di interventi che non smentiscono lo scudetto che si è appuntato sul petto: il portiere è Campione Italiano ed è molto chiaro. Scalizzare fa le sue cose, Pugliese si trasforma bene e costringe Azzolari a qualche tuffo (era in fuorigioco, ma che parata ha fatto?!) e Balliano e Bogbi ad un paio di diapositive per fermare l’azione. Il gol però – nonostante l’aria sia buona – non è ancora arrivato: il fischio di Mori rinvia il verdetto alla ripresa.

EQUILIBRIO

Morstabilini sulla sinistra, Brugnone si è mosso per diventare un centrocampista alquanto innovativo, Volpi un po’ più indietro. E poi dentro Bianchi e Duranti, per dare una ventata di aria fresca davanti. Tacchini fa sul serio: la tattica è studiata come se fosse già l’ora della finale. Intanto si parla di campo. Le forze si sono invertite nel secondo tempo: Emilia spinge di più nei primi minuti, con Cipriani E Lo Biundo che Odorici e Grimaldi rendano conto della situazione e provino a mettere in difficoltà la linea difensiva lombarda. Passano i minuti e scatta l’allarme per la Lombardia: Odori – sempre lui – si prende la scena centrandolo in pieno traversamacchiato dal fuorigioco (e la leggenda narra che stia ancora vibrando).

In breve, La Lombardia c’è. Ma non è ancora abbastanza. Una punizione all’ultimo minuto non riesce a pareggiare l’equilibrio, mentre in un altro paio di occasioni l’Emilia trova il solito tiro dei buoni Balliano. Resta tutto alle bocce tra Emilia e Lombardia nella prima partita del torneo di Novarello, una 0-0 che lascia Grimaldi e compagni di canto assetati di gol. Ma la giornata è lunga: i Longobardi troveranno una fonte per dissetarsi…

IL FORMATO (In aggiornamento)

LOMBARDIA-EMILIA ROMAGNA 0-0

 
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