Pomezia nasceva il 25 aprile di 86 anni fa – .

La città della giovane ragazza rurale. Il volto di bella ragazza con un cesto di frutta in testa è l’emblema araldico di Pomezia, fondata il 25 aprile 1938 nel pieno della Bonifica Integrativa dell’Agro Pontino, nell’ambito di un progetto del regime fascista volto a creare nuovi centri industriali, agricoli e abitativi intorno a Roma. Lo stemma araldico («Azzurro, bordato d’oro, sul busto di una giovane contadina di carnagione, vestita di verde, con un fazzoletto rosso in capo annodato alla nuca, ed un canestro d’oro posto sul la sua testa piena di spighe e di frutti naturali») venne concesso dal Sovrano il 3 novembre, 21° anniversario della richiesta di armistizio austriaca nella Grande Guerra. Non è un caso che la città fosse stata infatti costruita daOpera Nazionale dei Combattenti come tutte le altre città di fondazione pontina.

Pomezia festeggia quindi oggi il suo 86° compleanno, e si prepara, all’inizio del prossimo luglio, ad ospitare l’

Il suo piano regolatore era stato approvato tra la fine del 1937 e l’inizio del 1938 e previsto lo sviluppo di una città moderna e industrializzata, nella zona delle paludi pontine. Quest’area era stata bonificata negli anni ’30 e il progetto di Pomezia rientrava in una più ampia politica di bonifica e colonizzazione. La città era rigorosamente pianificata, seguendo una griglia regolare di strade e un progetto una pianificazione urbanistica moderna, con ampie aree verdi e spazi pubblici. L’obiettivo era quello di creare un centro industriale e residenziale capace di ospitare gli operai delle fabbriche che sarebbe stato costruito successivamente. È interessante notare che furono tra i primi coloni a popolare la città Le famiglie trentine si trasferirono in Bosnia durante il dominio asburgico arrivarono poco dopo alcuni gruppi di romagnoli.

Si avvicina l’anniversario della fondazione di Pomezia celebrato ogni anno con una serie di eventi, tra cui cerimonie ufficiali, mostre, spettacoli teatrali, concerti e attività culturali. Questa celebrazione rappresenta un momento importante per riflettere sulla storia e sullo sviluppo della città e per apprezzare l’eredità lasciata dal periodo fascista nella sua architettura e identità comunitaria.

IL realizzazioni architettoniche e urbanistiche dell’impresa di Pomezia sono diversi. Il gruppo 2PST, formato da architetti, sta lavorando al progetto Pometino Concezio Petrucci E Mario Tufaroli Luciano insieme agli ingegneri Emanuele Filiberto Paolini E Riccardo Silenzi, ex pianificatori della città di Aprilia.

Molti edifici furono costruiti nei pochi mesi di pace tra la fondazione e le devastazioni della guerraseguendo gli ideali architettonici dell’epoca, cercando di creare un connubio tra funzionalità, razionalità ed estetica tipiche del regime. Pomezia venne poi gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante il periodo bellico Pomezia fu sottoposta bombardamenti aerei delle forze alleate e subì gravi danni. La città, situata tra il fronte e Roma, fu utilizzata dall’esercito tedesco come quartier generale e centro di produzione di armamenti. Gli attacchi aerei miravano a interrompere le linee di rifornimento delle truppe tedesche e a distruggere le infrastrutture militari. Le zone industriali e i centri abitati furono colpiti indiscriminatamente. In seguito all’offensiva alleata del 1944 Pomezia fu occupata. Gran parte della città era stata distrutta e i suoi abitanti erano stati costretti a fuggire o a trovare rifugio altrove. La ricostruzione richiese molto tempo e impegno da parte delle autorità locali e della popolazione, ma alla fine Pomezia tornò ad essere un centro urbano vitale.

Fra l’architettura più notevole della cittàpresenti nel sito pomeziaetorvajanica.it, è necessario citare:

  • La piazza, sulla quale si affacciano gli edifici del potere civile e religioso, è stata oggi ribattezzata Piazza Indipendenza;
  • La Casa Municipale o Municipiosovrastato dalla Torre Civica (ex cisterna idrica) distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita mantenendo fede al progetto originario;
  • La Chiesa, consacrata a San Benedetto Abate, caratterizzato da una facciata monumentale sulla quale risalta l’opera scultorea di Venanzo Crocetti con le “Storie di San Benedetto”;
  • La Casa dei Fascio, che ospitava la sede amministrativa del PNF;
  • La costruzione di Poste e telegrafiche fu fondamentale anche nell’architettura del principale nucleo edilizio delle città pontine poiché costituiva l’anello di comunicazione tra i centri nuovi e il resto dell’Italia.
  • Il palazzo della Gil (Gioventù Italiana del Littorio), composto dalla scuola, dall’asilo e dalla palestra ubicati alle spalle della Casa Comunale.
 
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