Dall’altro la realtà: delle centotredicimila persone entrate ieri in città, solo quindicimila hanno pagato il benedetto o famigerato “biglietto”.
E gli altri novantottomila? tu dirai. Perché erano stati annunciati controlli spietati: sensori, codici elettronici e telecamere a cui era praticamente impossibile sfuggire. A meno che tu non sia in possesso del talismano che ogni turista accorto porta sempre con sé: qualsiasi carta che gli dia il permesso di fare ciò che agli altri è proibito.
Dai tempi di Azzeccagarbugli, in tutte le leggi e i regolamenti italiani c’è una prima linea che declama divieti implacabili. Ma quella prima riga è sempre seguita da una seconda e da una terza che contengono l’elenco delle eccezioni ed esenzioni.
I cittadini veneziani non pagano il bigliettoe Dio non voglia, ma nemmeno quelli del resto veneto per vicinanza emotiva, ei residenti temporaneiEHI turisti che vogliono andare su qualche isola minore o che sono stati invitati a Venezia da un amico o un parente. Oltre ovviamente tutti coloro che entrano in città dopo le ore 16.00 bere un aperitivo in laguna davanti al tramonto: il famoso Emendamento Spritz.
Le autorità locali si sono dichiarate molto soddisfatte dell’esperimento. In effetti, uno su dieci paga è una percentuale più che rispettabile. Il suo nome in codice è: il solito idiota.