In Italia oltre 11mila morti nel 2023 per infezioni ospedaliere. L’inchiesta a Teramo… – .

Conoscevamo bene Fernando D’Ostilio e scriveremo della sua morte all’ospedale di Teramo (dieci medici indagati per omicidio colposo con l’autopsia che sottolinea la morte per una presunta infezione insorta in seguito ad alcuni interventi chirurgici) solo dopo l’eventuale rinvio a giudizio. Occorre però alzare l’attenzione sui decessi ospedalieri in Abruzzo e soprattutto nella nostra Nazione.

L’Italia vanta un primato negativo in Europa. Al primo posto i decessi legati a infezioni causate da germi multiresistenti agli antibiotici: 11mila morti l’anno, un terzo di tutti i decessi. La resistenza agli antibiotici e le infezioni correlate all’assistenza sanitaria (ICA) gravano sul sistema sanitario nazionale, con 2,7 milioni di letti occupati ogni anno. Il conto economico include costi diretti per circa 2,4 miliardi di euro. Circa l’8% dei pazienti ospedalizzati contrae un’infezione di questo tipo. La soluzione per ridurre l’impatto almeno del 30%?
Sono due i progetti presentati da Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società delle malattie infettive e tropicali.

1) Insieme.

Il professore Cristina Mussiniriassume il vicepresidente SIMIT

per rendere operative le strategie di contrasto alle ICA è necessario un coordinamento tra istituzioni, dipartimenti sanitari e medici; nonché l’inclusione in progetti nazionali; un monitoraggio continuo e un sistema permanente, trattandosi di fenomeni in continua evoluzione. Da queste esigenze è nato “Insieme”, un progetto con cui SIMIT si propone come braccio operativo nell’applicazione del PNCAR, standardizzando a livello nazionale le politiche di controllo delle infezioni ospedaliere. Proprio per evitare applicazioni eterogenee abbiamo costituito un gruppo di esperti che possa promuovere la formazione, organizzare controlli negli ospedali e audit che individuino le criticità”.

2) RESISTENZA

Il progetto RESISTIMIT (dall’unione di RESISTenza e sIMIT) nasce con l’obiettivo di creare una rete dedicata al monitoraggio e alla lotta contro i microrganismi multiresistenti, siano essi batteri, funghi o virus, su tutto il territorio italiano.

È condotto sotto il patrocinio della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) ed è coordinato dal gruppo di studio RESISTIMIT di cui il Prof. Falcone è Segretario Nazionale. Utilizza anche i dati della rete ALARICO (Advancing knowLedge on Antimicrobial Resistente Infezioni Collaboration Network).

Il progetto nasce con l’obiettivo di creare una rete impegnata nella lotta e comprensione della resistenza antimicrobica, in particolare si sviluppa come Piattaforma Nazionale che coinvolge più di 100 specialisti in malattie infettive per un totale di dieci centri pilota (Bari, Foggia, Modena , Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Roma, Varese) e poi progressivamente esteso a tutti i centri di malattie infettive italiani.

La diffusione di agenti patogeni multiresistenti, l’insorgenza di nuove e sempre più complesse resistenze e il continuo sviluppo di nuove molecole terapeutiche richiede un approccio multicentrico-nazionale, che permetta di comprendere e gestire questo fenomeno su larga scala.

Il progetto RESISTIMIT è un progetto ventennale con l’obiettivo di creare un registro nazionale, dinamico e in continuo aggiornamento che permetta di monitorare la diffusione della resistenza agli antibiotici a livello locale, regionale e nazionale e le caratteristiche microbiologiche e cliniche di questi agenti patogeni. Inoltre, costituisce la base per lo studio armonico a livello nazionale di nuovi farmaci antimicrobici, con l’obiettivo di ottenere dati reali per una migliore scelta terapeutica che possano essere utilizzati dagli organi decisionali (es. AIFA).

Tutti i centri, oltre i dieci centri pilota, che desiderano partecipare al progetto possono richiedere la partecipazione al progetto utilizzando il seguente modulo.

Tutti i centri partecipanti possono, attraverso la nostra piattaforma:

  • Formulare proposte di analisi per obiettivi specifici ed eventuali sottopopolazioni;
  • Partecipare a incontri online e di persona, con l’obiettivo di comprendere meglio l’epidemiologia e la microbiologia a livello locale e nazionale, nonché contribuire all’attuazione del progetto, tenendo conto delle evidenze che emergeranno nel tempo.
  • Condividi le evidenze scientifiche e beneficia del materiale digitale sviluppato dai project manager e dai vari partecipanti

Il gruppo RESISTIMIT ha il ruolo di valutare le proposte dei Centri Partecipanti e valutare la fattibilità dell’analisi proposta. Questo gruppo è composto da giovani ricercatori in Malattie Infettive provenienti da diverse realtà epidemiologiche italiane, con consolidata esperienza nella condizione di studi clinici osservazionali multicentrici sul territorio italiano e internazionale e costituito da SIMIT. Tale gruppo avrà il ruolo di coordinare e gestire le attività e le analisi dei dati promosse dal gruppo stesso.

Qual è il principale strumento di prevenzione delle infezioni ospedaliere?

Tra le misure chiave ricordiamo l’ corretto lavaggio delle mani (che resta uno degli strumenti più importanti ed efficaci), la riduzione delle procedure diagnostiche e terapeutiche non necessarie, il corretto utilizzo di antibiotici e disinfettanti, la sterilizzazione dei dispositivi, il rispetto dell’asepsi nelle procedure invasive, il controllo del rischio di infezioni ambientali, la protezione dei pazienti con appropriato utilizzo della profilassi antibiotica e somministrazione delle vaccinazioni raccomandate (quando possibile con adeguato anticipo per consentire una buona risposta immunitaria), vaccinazione degli operatori sanitari, attività di sorveglianza delle infezioni, identificazione e controllo tempestivo di epidemie, eventuale isolamento da altri pazienti, rafforzamento delle misure che già normalmente devono essere adottate per evitare la trasmissione tra pazienti. Al fine di garantire continuità e uniformità sul territorio nazionale in materia di infezioni ospedaliere, in Italia sono state pubblicate 2 circolari del Ministero della Salute:

  • Circolare ministeriale 52/1985 – Lotta alle infezioni ospedaliere che raccomanda l’avvio di un programma di controllo delle infezioni in ciascun ospedale, che preveda l’istituzione di un comitato multidisciplinare, la costituzione di un gruppo operativo, la fornitura di personale infermieristico dedicato. Alle Regioni è affidato il compito di coordinare le attività e rafforzare i programmi di formazione professionale
  • circolare ministeriale 8/1988 – Lotta alle infezioni ospedaliere: sorveglianza in cui vengono definiti i criteri standardizzati per la definizione e la diagnosi delle diverse sedi di infezioni ospedaliere e le modalità di sorveglianza. Raccomanda di utilizzare, oltre ai dati di laboratorio, sistemi di sorveglianza “attivi”.

Qual è la causa più comune di infezione ospedaliera?

L’infezione nosocomiale Di più frequente E quello delle vie urinarie, seguito da infezioni della ferita chirurgica, ilinfezione dell’accesso venoso (punto in cui viene inserito l’ago per somministrare terapie endovenose), polmonite (WHO 2012).

Fonte e foto Ministero della Salute, Quotidiano della Salute, https://www.simit.org/simit/progetto-resistimit

 
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