Festival PolisTeatro. La nuova edizione si apre con un “Focus tedesco” – .

Questa volta gli occhi sono puntati sulla Germania, o meglio sul teatro dell’area germanofona e su quella straordinaria tradizione che annovera grandi autori come Bertolt Brecht e l’austriaco Peter Handke. Il libro si apre invece con un omaggio al drammaturgo di Augusta settima edizione Di Festival del Teatro Polisl’evento ravennate diretto da Davide Sacco E Agata Tomsic/ErosAntErosprogrammato dal 7 al 12 maggio in diversi spazi della città (Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Teatro Socjale). Per aprire il Focus tedesco si tratta infatti di un prologo straordinario in programma il 24 aprile al Teatro Alighieri, dove verrà rappresentato Santa Giovanna dei Macelliha appena debuttato all’Arena del Sole di Bologna una nuova produzione internazionale di ErosAntEros: una versione originalissima del classico brechtiano, in cui con un cast multilingue e l’originale musica dal vivo della band cult slovena Laibach, riflettiamo sulla presente costruendo un montaggio in cui scioperi generali, conflitti internazionali, mancanza di diritti e precarietà entrano in dialogo con il testo originale.

Si entra poi nel vivo dal 7 maggio con spettacoli di grandi artisti del panorama teatrale europeo, prime nazionali, coproduzioni e momenti di confronto tra artisti, studiosi e operatori internazionali. Tra i primi nazionali c’è il collettivo femminista con sede a Berlino Lei Lei Pop con Posseduto – Un monologo collettivo che rinnova il concetto di “teatro senza pubblico” attraverso un monologo polifonico in cui la comunità dice la sua (11 maggio), seguito da un incontro con la compagnia e il critico Gianni Manzella.
Tra le importanti ospitalità internazionali: Protocollo di Riminiun noto gruppo berlinese, con Le passeggiate, una performance itinerante ripensata appositamente per il festival, che utilizza lo spazio pubblico come quinta teatrale (9-12 maggio); l’artista svizzero Mats Staub con Morte e nascita nella mia vita che affronta i temi universali della nascita e della morte attraverso testimonianze individuali, creando un luogo intimo dove vivere un’esperienza comune (9-12 maggio); l’azienda italo-tedesca Barletti/Waas con lo spettacolo storico Autodiffamazione del Premio Nobel austriaco Peter Handke (10 maggio).

Un’altra coproduzione del festival, presentata in prima nazionale, è Sulla difficoltà di dire la verità Di Eros AntErostratto dal saggio politico-letterario di Brecht Cinque difficoltà per chi scrive la veritàche innesca la ricerca sonoro-vocale della compagnia con le immagini della realtà del fotografo Michele Lapini (8-10-11 e 12 maggio). Lo spettacolo viene presentato anche in un matinée come progetto speciale per le scuole superiori di Ravenna (8 maggio), e porta con sé due momenti di incontro, uno con gli studenti, e l’altro dopo la serata che si ripeterà l’8 maggio con un round tavolo organizzato dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e dal Centro Europe Direct della Romagna su Disinformazione e rischio democratico un mese prima del voto europeo.

Tanti anche i giovani artisti presenti al Festival: con il debutto di Millenovecento/89 Di Le cerbottaneun duo femminile, che, nella formula ormai tradizionale del pranzo domenicale al Teatro Socjale di Piangipane, racconta la caduta del muro di Berlino e la fine del PCI, mescolando ricordi familiari a quelli storici (12 maggio); Caterina Marinoselezionati attraverso la rete nazionale per sostenere la creatività emergente In-Box, che con Ancora vivo analizza il disagio di una generazione incapace di proiettarsi nel futuro (9 maggio); i due spettacoli scelti dal pubblico ravennate attraverso il progetto nazionale L’Italia dei visionari, Sii Donna Di Antonella Salvatore/Istituto Europeo di Teatro e – in prima nazionale – Due Schiaccianoci della compagnia Poveri mortali comuni (7 maggio). Tra i tanti progetti di incontro, partecipazione e inclusione segnaliamo anche un laboratorio per gli studenti internazionali del Master I-Contact, condotto dal critico internazionale Tom Mustrophche coordina anche una tavola rotonda di approfondimento sul teatro tedesco contemporaneo insieme ad importanti operatori internazionali (11 maggio, ore 15).

POLIS Teatro Festival è sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ravenna, dalla Fondazione Monte di Bologna e Ravenna, dalla Fondazione Svizzera per la Cultura – Pro Helvetia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dall’Ambasciata di la Repubblica di Slovenia.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Amministrative, Aldo De Benedittis candidato sindaco (centrodestra) sul centro storico “Attueremo un piano di recupero e valorizzazione in sei punti programmatici”