La celebrazione del 25 aprile a Civitanova nella Sala Consiliare si è svolta con temi fuori tema e divisivi.
C’era poca considerazione per il valore della liberazione dall’antifascismo.
Non è stato fatto alcun cenno ai principi costituzionali democratici che da esso sono emersi: fondamento del lavoro, uguaglianza sociale, libertà di espressione precedentemente negata, centralità del Parlamento nel dibattito politico democratico.
Casualmente, nello stesso giorno in cui il Presidente della Repubblica si reca in visita sul luogo delle stragi nazifasciste che insanguinarono l’Europa intera, viene introdotto il discorso del professore. Si parla con la rivendicazione delle vittime causate dagli antifascisti e con un attacco generico alle istituzioni europee.
Successivamente l’intervento del prof. Parlato verteva sulle distinzioni culturali tra le varie correnti politiche che parteciparono spontaneamente alla Resistenza e sulle distinzioni tra correnti politiche e sindacali del dopoguerra.
La celebrazione del 25 aprile è un’altra cosa, ancora non accettata dalla destra almeno in larga misura.
Il 25 aprile 1945 segnò l’avvio verso la democrazia, la Repubblica, la Costituzione repubblicana, il riconoscimento del valore del lavoro, la giustizia sociale, l’uguaglianza, l’eliminazione degli ostacoli per il pieno sviluppo della personalità di ognuno indipendentemente dal sesso, dall’etnia e da ogni altra condizione , della libertà di espressione a partire dai luoghi di lavoro e in tutti i luoghi di possibile partecipazione fino al luogo di massima espressione politica del Parlamento, del rispetto dell’ambiente di vita e del ripudio delle guerre.
Il 25 aprile di ogni anno è la data in cui si celebra la Liberazione da una cultura di regime che aveva calpestato quei valori che la Costituzione Antifascista riaffermò e che in gran parte necessitano ancora di essere concretamente applicati ma che devono essere patrimonio di tutti in un vera democrazia.
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