non c’è davvero nessuna pianificazione? I limiti della comunicazione da migliorare – .

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Per il Milano le ultime settimane sono state quelle della tempesta perfetta. Le ambizioni di una fine di stagione onorevole sono state spazzate via con la doppia sconfitta nei quarti di finale di Europa League contro la Roma e il pareggio per 1-2 nel derby di campionato. Stagione chiusa in doppio ordine con ben poco da salvare dal punto di vista sportivo. Tutti gli spettri che aleggiavano da mesi finalmente si sono presentati alla porta e hanno confermato ancora una volta che il cicloanche se importante PioliE finito.

Però era chiaro e prevedibile da mesi che il Milan avrebbe cambiato allenatore. Questo aspetto non fa altro che alimentare un pensiero logico per cui la società, al netto di alcune limitazioni programmazione dimostrato in questo breve periodo di gestione fin qui, rendete conto di chi sarà la guida tecnica per il prossimo anno. A livello mediatico, invece, è tutto «non sappiamo chi decide, Ibra vuole Conte, Furlani ha parlato con Tizio, Moncada si è confrontato con Caio». Questo accade perché purtroppo il club ha mostrato troppo dalla sua parte in questi mesi a una serie di attacchi giornalisticiche minò ulteriormente la credibilità del progetto.

Nonostante un bilancio positivo rispetto alla scorsa stagione, un risultato sportivo in miglioramento in termini di punti in classifica, l’ingresso nella dirigenza di Ibrahimovic e passi concreti verso la proprietà dello stadio con l’acquisto di un terreno, i rossoneri continuano ad apparire il brutti anatroccoli della serie A. Altre realtà, invece, vengono dipinte con il benestare della critica.

Proprio qui Juve prossimo avversario, per gran parte di stampa e tv ha già scelto il prossimo allenatore (Motta) e già scelto diversi bersagli (Calafiori e Zirkzee per esempio). Eppure Allegri ha ancora un anno di contratto a 9 milioni netti, fortemente criticato per i suoi risultati sportivi a partire da gennaio, con un bilancio 2024 in peggioramento rispetto allo scorso anno (già -123 milioni nel 2023), e un organigramma gestionale ancora in costruzione anche in questi stessi mesi.

Come mai questi? visioni così diverse? Come può Milano migliorare la sua percezione? Sembrano dettagli ma questi dettagli influenzano anche i risultati sul campo e gli aspetti finanziari delle aziende e vanno prestati con molta attenzione. Speriamo che ci sia una decisione sterzato già d’estate, su tutti i fronti.

Casa Milan – MilanoPress, roba da l’altro diavolo
 
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