«Ancora nessuna soluzione concreta in vista dell’estate e nessuna pianificazione per affrontare la crisi idrica». – .

Trapani, 26 aprile 2024 «A due settimane dall’istituzione della cabina di regia per la crisi idrica, e alle porte dell’estate, temo che l’approccio emergenziale e il ritardo si stiano traducendo in una teoria fatta di pareri di esperti, consulenze e indicazioni accademiche, ma ancora priva di concretezza e soluzioni praticabili, che sono invece ciò di cui la Sicilia ha bisogno”.

Lo afferma la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, annunciando un’interrogazione sulla riattivazione del dissalatore dismesso a Trapani, su cui la Giunta regionale aveva inizialmente dichiarato di voler puntare.

«La riattivazione dei dissalatori dismessi annunciata dal presidente Schifani, con dichiarazioni alla stampa, alla luce delle ricognizioni tecniche effettuate nei giorni scorsi appare impraticabile – dice Ciminnisi –. Ci vorranno ben 12 mesi e ogni impianto costerà più di 20 milioni di euro. Altrettanto impraticabile sembra essere l’acquisizione di dissalatori mobili, difficilmente reperibili sul mercato a causa della lungimiranza di altri paesi europei che, a differenza della Sicilia, si sono mossi per tempo. Conoscendo la storia di quegli impianti, non era difficile immaginare che, al di là dell’effetto annuncio, queste misure si sarebbero rivelate per quello che sono: esche che non risolvono l’emergenza”.

La deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, chiede quindi elementi concreti nella questione, se ce ne sono: «non è ancora chiaro se sia ancora sul tavolo l’ipotesi di partire dai dissalatori di Trapani e Porto Empedocle, come scelta privilegiata a cui sembrava aver mirato il governo regionale, ma soprattutto non è chiaro in base alla quale analisi costi-benefici: il rischio è che la montagna partorisca un topolino e, inoltre, che la soluzione proposta, oltre ad essere impraticabile e tardiva nei suoi effetti, sia anche antieconomica. Nel frattempo l’agricoltura è in ginocchio e i cittadini sono stremati dal razionamento delle risorse idriche su tutto il territorio”.

“Alla fine – conclude – non sappiamo quali altri interventi siano previsti per affrontare la crisi idrica. Questo Governo procede a tentoni e di soluzioni reali non c’è ombra all’orizzonte”.

 
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