Amianto. Aumentano i casi di mesotelioma a Ferrara – .

Amianto. Aumentano i casi di mesotelioma a Ferrara – .
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La dottoressa Antonia Maria Guglielmin fa il punto su alcuni dati relativi agli infortuni e alle malattie professionali, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro e delle vittime dell’amianto che ricorre il 28 aprile di ogni anno. Guglielmin è direttore dell’Unità operativa per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro (Psal) dell’Azienda sanitaria locale di Ferrara.

La Regione Emilia Romagna ha costituito la rete per l’assistenza ai pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno, patologia correlata all’esposizione all’amianto, attraverso l’istituzione di un percorso assistenziale diagnostico terapeutico dedicato.

Si definisce “infortunio sul lavoro” l’evento dannoso di causa violenta che si verifica istantaneamente sul lavoro. La “malattia professionale” si instaura nel tempo, a seguito di una prolungata esposizione ad un fattore dannoso di natura fisica, chimica o organizzativa (non infettivo, perché le malattie infettive di origine professionale rientrano tra gli infortuni) e che può verificarsi a distanza di tempo dalla dall’inizio dell’esposizione, anche quando questa è cessata. Ciò è particolarmente evidente nelle patologie tumorali correlate all’amianto, come il mesotelioma pleurico maligno (Mm), derivanti da esposizioni che risalgono fino a 40 anni e che colpiscono persone non solo di età avanzata.

Purtroppo nel nostro Paese fino al divieto, avvenuto nell’aprile 1994 a seguito della legge 257/92, l’esposizione era significativa e ciò ha causato, a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, un progressivo aumento delle morti causate dalla malattia, che ancora ha una bassa aspettativa di vita dal momento della diagnosi. E il picco – dice la Fondazione Vittime Amianto Bepi Ferro – è previsto nel triennio 2022-2024. Secondo i dati Inail, ogni anno l’amianto provoca già quasi 4.500 morti, a cui si aggiungono altri 1.500 morti, soprattutto mogli che lavavano tute da lavoro sporche di fibre.

“L’elaborazione effettuata dall’Osservatorio regionale sugli infortuni sul lavoro (Oreil) della Regione Emilia Romagna – sottolinea la dottoressa Guglielmin – a partire dagli open data mensili Inail, estratti al 30 gennaio 2024, evidenzia una riduzione delle denunce presentate a Ferrara per l’anno 2023 del 23% (-7,6% dato medio regionale) e -11,8% rispetto al triennio precedente (2020-2022): -1,7% dato medio regionale. In attesa della pubblicazione da parte dell’Inail dei dati relativi agli infortuni denunciati e riconosciuti nel 2023 e di una conferma del trend decrescente nel nostro territorio e nei dati medi regionali, va purtroppo ricordato che nel 2023 si sono verificati in Provincia di Ferrara tre incidenti mortali. Anche in questi casi, come in tante altre tragedie che hanno provocato la morte a seguito dell’incidente, le modalità dell’accaduto (caduta dall’alto; schiacciamento sotto un trattore per ribaltamento) appaiono evitabili e prevedibili”. Nonostante ciò, anche lo scorso anno nel nostro Paese si sono verificati più di 1000 incidenti mortali, e il trend – seppure in leggera diminuzione dopo il 2020 – sembra mantenersi sopra i 1000 casi l’anno”.

“Nel 2022 – prosegue il professionista – sono state denunciate e riconosciute a Ferrara 185 malattie professionali, di cui il 68% ha interessato il sistema osteo-muscolare e il tessuto connettivo (alterazioni dei dischi intervertebrali, tendiniti, sindrome del tunnel carpale, ecc.) conseguenti ad effetti biomeccanici sovraccarico che attualmente rappresenta la patologia più denunciata e riconosciuta su tutto il territorio nazionale (dati estratti Sirp – Regione Emilia Romagna, Sistema Informativo Regionale per la prevenzione sui luoghi di lavoro). Le elaborazioni open data Inail del Ciip (Consiglio interassociativo italiano per la prevenzione) “Database interattiva sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali” alimentate e costantemente aggiornate con i dati pubblici diffusi dall’Inail, evidenziano un aumento di circa il 50% del numero di infortuni sul lavoro patologie denunciate a Ferrara nell’anno 2023, con prevalenza di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico”.

“Appare importante l’aumento dei mesoteliomi denunciati – prosegue Guglielmin – che da questi calcoli sembrerebbero pari a 19 casi, contro gli otto casi dell’anno precedente. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell’incidenza del mesotelioma maligno in Italia e in molti altri paesi industrializzati a causa del lungo tempo di latenza tra l’insorgenza dell’esposizione e l’insorgenza della malattia, dell’allungamento della vita e del miglioramento delle tecniche diagnostiche . A partire dal 1996 nella Regione Emilia-Romagna i settori produttivi maggiormente coinvolti nell’insorgere del MM sono stati: l’edilizia (materie distribuite uniformemente sul territorio regionale); costruzione/riparazione di materiale rotabile ferroviario (casi prevalentemente residenti nelle province di Bologna e Reggio Emilia); industria metalmeccanica, zuccherifici/altre industrie alimentari (132 dei 168 casi, residenti nelle province di Bo, Fe, Ra, Pr, Fc), produzione di manufatti in cemento armato (107 dei 137 casi residenti nella provincia di RE) . I dati ReNaM (Registro Nazionale Mesoteliomi) indicano, però, che tra i settori maggiormente coinvolti, oltre all’edilizia (16,2%) e all’industria metalmeccanica (8,8%), vi sono l’industria tessile (6,3) e la cantieristica navale (6,0%)”.

L’unità operativa per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro (Uoc Psal) dell’Azienda USL di Ferrara (afferente al dipartimento di sanità pubblica diretto dalla dottoressa Clelia de Sisti) funge da riferimento per le aziende, il sindacato, i lavoratori e le lavoratrici, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, più in generale, di tutte le parti interessate per fornire informazioni e assistenza sui fattori di rischio, sulle misure di prevenzione adottabili, sulle disposizioni legislative e regolamentari, dando priorità ai temi dei Piani Mirati di Prevenzione (Pmp) dell’attuale “Piano Regionale di Prevenzione”.

Presso l’ambulatorio di medicina del lavoro dell’Unità Operativa vengono effettuati accertamenti sanitari su richiesta dei lavoratori, dei medici di base e dei medici specialisti al fine di diagnosticare o escludere la presenza di una malattia imputabile all’attività lavorativa svolta e indirizzare le cure più opportune. percorso assicurativo/previdenziale. Ulteriore finalità è l’espressione di un giudizio di idoneità alla specifica mansione, previo ricorso avverso il giudizio di idoneità espresso dal Medico Competente presentato dai datori di lavoro o dai lavoratori. È assicurata assistenza sanitaria e informativa anche agli ex residenti nell’area esposta all’amianto, secondo le linee guida nazionali e regionali.

Diverse patologie professionali possono derivare da cause di origine lavorativa ed extralavorativa: è sempre più importante coniugare le misure di prevenzione messe in atto dalle aziende con la promozione dell’adozione di stili di vita sani, come l’attività fisica, l’abolizione del fumo e alcol, una dieta sana. Per questo l’Uuo Psal dell’Azienda Sanitaria Locale di Ferrara promuove tra le aziende locali il progetto regionale “Luoghi di lavoro che promuovono la salute” attraverso incontri, favorendo la formazione di medici competenti nel metodo dell’approccio motivazionale al cambiamento e rendendo disponibili informazioni materiali. Importanti sono le collaborazioni istituzionali con Itl, Inail, Inps, Unife, associazioni sindacali e imprenditoriali, organismi bilaterali, al fine di progettare e coordinare azioni che favoriscano il lavoro di qualità sul territorio.

L’unità operativa svolge inoltre attività di registrazione e analisi dei tumori professionali (in particolare mesoteliomi, tumori naso-sinusali) e di tutte le malattie professionali ai fini dei registri nazionali di patologia. Sulla base delle indicazioni nazionali e regionali e su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, i tecnici e i medici dell’Unità Operativa svolgono attività di controllo sulle imprese locali, in particolare nel settore edile e agricolo (settori caratterizzati dalla più alta incidenza di infortuni ), per verificare l’adozione di misure volte a prevenire gli infortuni e le malattie professionali.

Nonostante la cessazione dell’uso dell’amianto, esiste ancora il rischio di esposizione professionale nella rimozione di materiali contenenti amianto. Un’attenta attività di controllo viene svolta su tutti i piani di lavoro presentati dalle imprese autorizzate alla bonifica dell’amianto e mediante sopralluoghi nei cantieri al fine di verificare che le misure previste per la prevenzione dell’esposizione alle fibre di amianto aerodisperse siano effettivamente adottate. Per fini di giustizia, ma anche assicurativi, previdenziali e di prevenzione, i tecnici e i medici del servizio svolgono investigazioni su infortuni e malattie professionali con la direzione e delega dell’Autorità Giudiziaria.

Un ruolo importante nella diagnosi del mesotelioma pleurico maligno è svolto dall’unità operativa di anatomia patologica (direttore Giovanni Lanza; referente di patologia pleuropolmonare dottoressa Deborah Gabriele) che ha il compito di effettuare la diagnosi istologica previa valutazione microscopica del materiale bioptico ottenuto prevalentemente mediante toracoscopico. La diagnosi del mesotelioma è complessa e spesso richiede l’utilizzo di numerose analisi immunoistochimiche per differenziare il mesotelioma da altre neoplasie primitive o metastatiche e da processi proliferativi mesoteliali reattivi. Il patologo ha anche il compito di valutare parametri istologici e biomolecolari di significato prognostico e predittivo della risposta alle terapie.

 
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