«Con Bagaglino ho realizzato il mio sogno. Ritornerei a Sanremo ma come cantante” La Nuova Sardegna – .

La prima volta che è apparso in tv ha incollato sul piccolo schermo oltre 10 milioni di italiani. Bastò una serata per trasformarla da illustre sconosciuto in diva. Sono passati alcuni anni da allora, il mondo è cambiato, e anche la televisione, ma lei no. Valeria Marini è lo stesso di quel primo episodio del Bagaglino che segnò il suo esordio (e la sua immediata consacrazione). È nel suo look, tutto capelli biondi, lustrini e paillettes, nel suo entusiasmo, e anche nel suo modo di recitare un po’ ingenuo che fa sì che un’intervista duri tre giorni.

Valeria, Wikipedia dice: showgirl, attrice e imprenditrice. Come ti definisci?
«Sono una showwoman. Sì, ho svolto anche attività imprenditoriale ma prima di tutto sono un’attrice, una showgirl, un’artista. Una donna del popolo, insomma (ride)».

Cosa voleva fare da grande?
«Volevo fare intrattenimento, recitare. Quello che faccio è il mio sogno e c’è ancora molta strada da fare per vederlo diventare realtà”.

Nato a Roma, ma poi cresciuto in Sardegna.
«Sono sardo. Non sono nato a Cagliari, ma ho tutte le caratteristiche del carattere sardo e sono fiero di averle: caparbietà, umiltà, lealtà”.

Com’era la Cagliari della tua adolescenza?
«Come oggi. Non è cambiata, è una città dove la gente vive bene. Meraviglioso, vicino al mare. Se potessi vivrei di nuovo lì.”

Un luogo del cuore?
«La villa dei miei nonni in via Quesada. E poi il mare, il Poetto. Quando arrivo a Cagliari la prima cosa che faccio è andare in spiaggia”.

Liceo Dettori: hai contatti con qualche ex compagno di classe?
«Ogni tanto incontro Cinzia Marongiu, una bravissima giornalista. Poi i miei parenti. I miei cugini Marco e Andrea Pisano, i figli di zia Elisa e zio Paolo. Ci vediamo soprattutto d’estate”.

Ha iniziato come modella. Si faceva chiamare Lolly…
«No, Lolly era il soprannome che mi davano mio padre e mia madre da bambino. Ma è vero che ho iniziato come modella. Al primo provino mi presero per una campagna pubblicitaria dell’Ikea: c’erano 300 modelle da tutta Europa. Ho fatto quel lavoro per mantenermi. Il mio sogno era fare l’attrice e quando è arrivata l’occasione di fare teatro con Mario Scaccia ho subito accettato, perché sapevo che mi sarebbe stata utile”.

Teatro, qualche piccolo ruolo al cinema, infine la tv: come sei arrivata al Bagaglino?
«All’inizio non volevo farlo, perché la televisione non mi interessava. Sognavo il cinema. Ci ho pensato un po’, poi ho detto sì. E quel sì mi ha cambiato la vita, mi ha aperto la strada verso il successo. Ho ancora tanti obiettivi, ma non smetterò mai di ringraziare Pier Francesco Pingitore che mi ha permesso di salire sul palco con mostri sacri come Leo Gullotta, Oreste Lionello, Pippo Franco, che sono diventati la mia famiglia. Il Bagaglino è uno spettacolo che manca tantissimo e che deve ritornare”.

I politici facevano a gara per venire da te: i più accomodanti?
«I più forti sono sicuramente Andreotti, Cossiga e ovviamente Berlusconi. È stato incredibile, quando è arrivato è stato catalizzante, perché a differenza di tutti gli altri aveva l’animo di un artista. E questo aiuta sempre”.

Ogni sabato su Rai 1 dieci milioni di telespettatori.
«Per tre anni sono stata la donna più fotografata d’Italia, ho avuto 700 copertine. Pingitore mi ha davvero dato la possibilità di realizzare un sogno. Sono riuscito ad entrare nel cuore degli italiani e ancora oggi la gente mi ferma per strada, perché abbiamo regalato emozioni al pubblico”.

Un grandissimo successo, ma anche tante critiche: quali ti hanno ferito di più?
«Bisogna aspettarsi delle critiche. Non ci ho prestato molta attenzione. Ho sempre affrontato tutto con leggerezza e ironia. E poi se interpreti bene le critiche possono essere anche costruttive”.

Bigas Luna la vuole in “Doll”.
«Sono stato io a volerlo, è una delle tante cose che mi sono successe perché le volevo. Ero il portavoce di IP e mi hanno chiesto quale regista volevo per lo spot e io ho detto: Bigas Luna”.

Il film era vietato ai minori di 18 anni: lo rifareste?
«Certamente, assolutamente. Nessuna esperienza va negata. C’è sempre un lato positivo”.

Cinema con Sordi e Saura, teatro con Albertazzi, tv con Baudo: perché tutti volevano lavorare con Valeria Marini?
«Sono stato io ad avere la fortuna di lavorare con alcuni mostri sacri, sarebbe presuntuoso dire che tutti volessero lavorare con me. Persone uniche che hanno lasciato il segno nello spettacolo e nel cinema. Alberto mi ha sempre voluta vicino a sé, sono stati tre anni meravigliosi: sono stata la donna più premiata d’Italia”.

Sabina Guzzanti ha fatto un’irresistibile imitazione di se stessa.
«L’adoravo, abbiamo fatto anche un programma insieme. Mi ha creato mentre discutevo con la mia immagine, rotolavo giù per le scale. Molto divertente. E quando ti imitano vuol dire che sei nell’immaginario collettivo”.

Il 1997 è l’anno di Sanremo con Mike e Chiambretti e della vittoria dei Jalisse che da allora tentano di tornare al festival. ci hai mai pensato?
«Mi piacerebbe tornare su quel palco magico in un ruolo diverso. Magari come cantante.”

Parietti, Prati, Ventura: chi era il partner ideale?
«Con Simona c’era un’alchimia particolare, abbiamo fatto tante cose di successo. Con Alba ho recentemente apprezzato anche Tale e che show. Mi sono trovato bene anche con Pamela, ma se devo dire con chi mi piacerebbe lavorare ancora dico Simona e Alba”.

Hai mai pensato ad un cambio look?
«È stato suggerito anche a me, ma quando diventi un’icona lo cambi solo per un ruolo particolare. Pensiamo a Sophia Loren, Lollo, Monica Vitti, Carrà”.

Cosa manca alla tua carriera?
“Molte cose. Intanto voglio tornare in tv con Bagaglino. E poi al cinema vorrei un ruolo diverso da quello che sono. Una donna forte come Nikita”.

Se dovesse esserci un film biografico su Valeria Marini, da chi le piacerebbe essere interpretata?
«Ci ​​sto già lavorando. Fa parte dei lavori in corso insieme alla riapertura del Salone Margherita. Posso aggiungere qualcosa?”.

Certo.
«La Sardegna e i sardi sono sempre vivi. Baci stellari.”

 
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