Latina, bidello condannato a 6 anni e 3 mesi per violenza sessuale su studentessa di 13 anni – .

Il bidello di una scuola media di Latina è stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata nei confronti di una studentessa di 13 anni che all’epoca dei fatti frequentava l’istituto dove lavorava.

La sentenza della prima camera penale del Tribunale di latino presieduto da Gian Luca Soana, è arrivato ieri nella tarda mattinata al termine di una riunione durata circa un’ora. Prima che i giudici si ritirassero per decidere ci fu una discussione finale. Il pubblico ministero Marco Giancristofaro nella sua requisitoria aveva sottolineato come lo psicologo consulente della Procura avesse confermato lo stress derivante dalle molestie subite e come lo stesso imputato avesse dichiarato di aver abbracciato la vittima. L’operatrice scolastica, 67enne, è stata arrestata la mattina del 7 ottobre 2022, durante l’orario scolastico, dopo che la 13enne, due anni dopo i fatti e dopo un percorso con uno psicologo, aveva raccontato tutto ai genitori che le hanno detto che avevano riferito.

Secondo il suo racconto, confermato anche durante l’udienza probatoria quando è stata ascoltata in modalità protetta, nel 2019 l’uomo l’avrebbe avvicinata a scuola, durante una pausa dalle lezioni e ne avrebbe approfittato per palpeggiarle le parti intime. Poi un secondo episodio in cui lui l’ha seguita in bagno, ha chiuso la porta e dopo averle preso il viso tra le mani ha provato a baciarla. Era riuscita a liberarsi e a scappare. Dopo la denuncia è stato sospeso dal servizio. L’accusa ha poi chiesto la condanna a sei anni e mezzo di reclusione mentre la difesa, rappresentata dagli avvocati Daniele Giordano e Matteo Restante, ha invocato il ragionevole dubbio non essendo emersi elementi di colpevolezza certa nelle fasi del dibattimento, chiedendo per l’assoluzione piena o con la vecchia mancanza di prove, o con l’esigua entità del danno causato alla ragazza con il minimo della pena. L’avvocato Francesco Manchisi, costituitasi parte civile a favore dei genitori della vittima presenti in aula, ha parlato di “atteggiamento predatorio” dell’imputato e ha chiesto la sua condanna in solido con il Ministero dell’Istruzione ad un risarcimento di oltre 50mila euro. oltre alle spese legali e ad una provvisionale di 10mila euro per ciascuno dei due genitori. La Corte, accogliendo quasi integralmente le richieste dell’accusa, ha condannato il 67enne – presente in aula e tuttora destinatario di divieto di avvicinamento alla persona offesa – a sei anni e tre mesi di reclusione perpetua da pubblica accusa. uffici, all’interdizione perpetua da qualsiasi ruolo nelle scuole e comunque da occupazioni che comportino il contatto con minori. La sentenza prevede anche l’obbligo di tenere informata la polizia dei propri spostamenti. Per quanto riguarda il risarcimento del danno, si valuterà in sede civile. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni.

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