“La doppia inchiesta sul controllo del Milan. Adesso il club rossonero trema” – .

“La doppia inchiesta sul controllo del Milan. Adesso il club rossonero trema” – .
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L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si concentra sulla doppia inchiesta che coinvolge il Milan.

La situazione giudiziaria che coinvolge il Milan continua ad evolversi ed emergono nuovi dettagli riguardo alle indagini condotte dalla Procura di Milano e dalla Procura Federale Calcio. Tra i principali punti di interesse figurano la proprietà della società e la correttezza delle comunicazioni effettuate alla FIGC.

La proprietà del Milan, come ha ribadito l’amministratore delegato Giorgio Furlani nel corso di un’udienza pacata e costruttiva, è detenuta per la quasi totalità (99,8%) da RedBird, con la smentita di eventuali soci nascosti. Questo chiarimento rientra nelle risposte fornite alle inchieste su trasparenza e lealtà nella gestione dei club.

Il procuratore federale Chiné si trova ora a dover verificare la presenza di eventuali illeciti amministrativi o violazioni legate agli obblighi di comunicazione ovvero di lealtà, correttezza e probità. Le possibili sanzioni vanno dalle multe, ai punti di penalità, fino a sanzioni più ampie in base alla gravità delle violazioni riscontrate.

Un punto chiave delle indagini è il ruolo di Elliott Management, il precedente fondo di gestione, che attraverso un Vendor Loan potrebbe aver mantenuto un’influenza sulla gestione del club, ipotizzata come una forma di proprietà occulta. Questa situazione solleva interrogativi sulla reale separazione tra i diritti del creditore e quelli dell’azionista, che normalmente sono distinti.

Un altro aspetto rilevante riguarda Aldo Savi, direttore amministrativo del Milano, che ha offerto testimonianze cruciali. Savi, proveniente dal fondo Blue Skye e presente a Milano attraverso il management di Elliott e RedBird, ha discusso di un “documento” interno che proponeva la vendita di parte del seller Loan a terzi, anziché di una quota azionaria. Questo documento, descritto come “strano” da Savi, non era stato divulgato a Elliott, aggiungendo un ulteriore livello di complessità all’indagine.

Inoltre, l’indagine ha evidenziato la presenza di ex gestori del fondo Elliott nel consiglio di amministrazione del Milan, dettaglio che solleva interrogativi sulla continuità delle influenze gestionali nonostante il formale cambio di proprietà.

Questi sviluppi continuano ad aumentare la consapevolezza su come viene gestita l’AC Milan e su come le informazioni relative alla sua proprietà e gestione sono state comunicate alle autorità competenti, con implicazioni significative non solo per la squadra ma per l’intero ambiente calcistico italiano.

 
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