Dopo anni, Napoli si ritrova un tratto costiero balneabile del Napoli Est, quello di Pietrarsa, in un’area costiera sulla quale c’è ancora molto da fare in termini di ripristino ambientale. Positivo l’esito del monitoraggio Arpac effettuato il 23 aprile scorso: “Per la prima volta una spiaggia di Napoli Est diventa balneabile grazie agli importanti interventi sulle fognature in corso a San Giovanni a Teduccio, che stanno dando i primi risultati concreti grazie ad un lavoro intenso e sistematico del Comune e dell’ABC Napoli”, precisa una nota di Palazzo San Giacomo.
Il campionamento dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha dato voto “verde” sulla qualità delle acque nel tratto compreso tra Sannicandro e il Museo Ferroviario di Pietrarsa, “un’area costiera – scrive l’Agenzia – prevalentemente artificiale con falesie a protezione del litorale e intensa urbanizzazione”. Il rapporto indica il tunnel sotterraneo dei servizi di Vico II Marina come una delle cause di maggior inquinamento.
Dalle indagini è stata esclusa la concentrazione superiore ai limiti di enterococchi intestinali ed Escherichia coli, determinante per giudicare l’acqua tecnicamente idonea alla balneazione. I dati sono in fase di aggiornamento. Esistono tre livelli di giudizio: tre stelle equivalgono a “ottimo”, due “buono”, una “scarso”.
Il livello “scarso” per Pietrarsa è già indicato nell’ordinanza sindacale del 4 aprile sulle acque di balneazione di Napoli in vista della stagione balneare che va dal 1° maggio al 30 settembre. Tra i 18 stabilimenti balneari, da Nisida a Posillipo, a via Partenope, il divieto riguardava solo Pietrarsa. Confermate, invece, le zone con “acque non balneabili e stabilmente interdette”: il porto, gli ormeggi di Mergellina e via Nazario Sauro, Bagnoli, la zona militare di Nisida, l’area marina protetta dalla Gaiola e la tratto settentrionale di San Giovanni fino a Teduccio dall’ex collettore al porto.
Eppure, anche su questa spiaggia, come a Bagnoli e negli altri litorali partenopei, ogni estate arrivano bagnanti e occupanti abusivi con sdraio e ombrelloni. L’assessorato alle Infrastrutture guidato da Edoardo Cosenza con delega al Mare conferma, quindi, che “il tratto della spiaggia di Pietrarsa è nuovamente balneabile”.
Nel corso della stagione verranno effettuati prelievi periodici da parte dell’Arpac in base ai quali sarà possibile revocare in qualsiasi momento la balneazione in una determinata zona, dove si registra un aumento di agenti inquinanti e nocivi: è il caso del “troppo pieno” che con le forti piogge si innescano automaticamente gli scarichi delle fognature in mare.
“I dati di Pietrarsa, da confermare in seguito – precisa il Comune – testimoniano l’entità dell’attività in corso in termini di depurazione per restituire ai cittadini spazi e risorse da tempo sottratti all’uso pubblico”.
Il Comune vuole recuperare il mare proibito in quelle spiagge libere finora destinate e attrezzate solo all’elioterapia. A San Giovanni è in corso la rifunzionalizzazione della rete fognaria per eliminare gli scarichi presenti sul litorale, intervento esteso ai collettori dell’intero territorio a est della città.
Non solo: il 19 aprile, su proposta dell’assessore di Cosenza, la giunta ha approvato il progetto preliminare per il ripristino e la rifunzionalizzazione della scogliera antistante l’area dell’ex depuratore San Giovanni con 3,6 milioni per il ” Napoli” progetto lungo la terrazza est sul mare” del CIS “Vesuvio Pompei Napoli” con fondi FSC 2014-2020. La rigenerazione urbana di San Giovanni a Teduccio riguarda particolarmente la zona balneare.
Il primo tratto recuperato è stato proprio quello di Pietrarsa: ora si procederà con quello limitrofo, quello dell’ex depuratore. Il Pnrr prevede invece una pista ciclabile, il recupero dell’ex Corradini e la riqualificazione della zona della stazione ferroviaria con il sottopasso verso il mare.
