A Modica più grande è la targa, più piccolo è il restauro – – .

La nuova moda di apporre targhe nel tentativo di passare alla storia

Come può costruire un futuro chi non ha rispetto per il passato? Ci poniamo questa domanda perché un lettore attento ci ha segnalato una chicca davvero particolare che dimostra come in questa città si tenda a dimenticare il passato, come se il tempo non fosse più diviso in a.C. e d.C. ma in a.C. e d.C. (e ora voi capirò perché).

A Modica, lungo la parete esterna della chiesa di Santa Maria di Betlemme, su via Posterla/via Santa Maria, si trova il bassorilievo che tutti conosciamo come “Lunetta Berlon” che rappresenta la natività.

La lunetta risale al XVI secolo. ed è opera di artisti locali realizzati in pietra calcarea. Ovviamente il bassorilievo era usurato dal tempo e dalle intemperie e per questo motivo nel 1994 è stato restaurato grazie al contributo del Lions Club di Modica e del Centro Studi Provincia di Modica in memoria di Peppe Greco.

Ovviamente, con il passare del tempo, l’opera necessitava di ulteriori restauri. E così nel 2021, a distanza di 20 anni e più dall’ultimo restauro, sono stati eseguiti i lavori di pulitura e consolidamento della ‘Lunetta Berlon’ nell’ambito del bicentenario del completamento della facciata esterna della Collegiata di Santa Maria di Betlem .

L’allora sindaco di Modica Ignazio Abbate e tutta l’amministrazione comunale promossero il restauro.

Tutto bello per carità perché come ci chiedevamo all’inizio, preservando il passato, la memoria è fondamentale. A ricordo permanente di questo intervento è stata posta una targa nuova di zecca, fuori contesto, addirittura in plexiglass, di pessimo gusto per ricordare il prezioso contributo dell’amministrazione in quest’opera di restauro.

La targa è stata posta, come a sovrastarla, sopra la targa arrugginita che ricorda gli autori del vero recupero e restauro degli anni ’90.

Non sarebbe stato opportuno sostituire anche la vecchia targa per dare il giusto risalto alla memoria di chi per primo si era preso cura di quest’opera senza luci della ribalta ma solo per il piacere di restituire e conservare un bene così prezioso?

In quell’occasione, per contribuire alla valorizzazione della lunetta, il ceramista Cerruto realizzò 200 esemplari, come si può vedere dalla foto in basso.

Tra l’altro, come dicevamo, il restauro è stato dedicato anche alla memoria di Peppe Greco, l’uomo a cui è intitolato il celebre Memoriale, che guarda caso quest’anno sarà organizzato a Modica, città che di “memoria” ha davvero poca !

Speriamo solo che qualcuno non pensi di mettere una targa con il proprio nome e con i soldi dei contribuenti a tutti i restauri e recuperi di beni culturali recentemente conclusi e in corso e che vedono l’ex sindaco di Modica, il quale nemmeno mettere un solo euro di tasca propria. Sono i contribuenti che pagano piccoli e grandi restauri e non hanno bisogno di targhe con i loro nomi e cognomi. Un amministratore, un sindaco, un deputato, fa qualcosa per il territorio, fa il suo dovere e non ha bisogno di targhe.

Ci auguriamo che qualcuno che ha idee di grandezza e che vuole passare a tutti i costi alla storia non pensi di apporre targhe autoreferenziali in tinkitè, anche in altri luoghi storici della città come il Castello dei Conti o il Duomo di San Giorgio, Tutto è possibile!

 
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