«Una tangente da 800mila euro per la gara Sassari-Olbia» La Nuova Sardegna – .

Oristano Dieci anni dopo e dopo un percorso lunghissimo, proprio come i lavori che la riguardano e che non finiscono mai, arriva la tangente di 800mila euro – si parla in una serie di intercettazioni – per la costruzione di alcuni lotti della strada Sassari-Olbia entra in un’aula di tribunale. È quello del tribunale di Oristano, dove tutto è nato da un’altra indagine, prima di essere smembrato in varie sedi e dove tutto è tornato lentamente. È l’iter legato alle indagini Sindacopoli-La Squadraquello che ha smascherato una serie di rapporti poco chiari tra mondo professionale e politica, quello che coinvolge amministratori di minuscoli enti locali fino alla Regione.

Dal 2014 a oggi la Procura di Oristano ha ricevuto alcune pesanti condanne e diverse decine di patteggiamento. Altre persone sono emerse dai vari procedimenti con prescrizioni o, in alcuni casi, con assoluzioni. Rimangono rami sparsi di quel processo nato da un caso di illecito da cui si smascherarono una serie infinita di ramificazioni per tutta la Sardegna fino al punto di corruzione per cui l’ingegnere di Desulo, Salvatore Paolo Pinna (assistito dall’avvocato Daniela Russo), già giudicato e condannato recentemente per altri fatti simili, il consigliere regionale di centrodestra Sorsense Antonello Perù (avvocati Pasquale Ramazzotti e Luigi Esposito), e l’ex consigliere regionale di centrodestra di Arzano Angelo Stochino (assistito dall’Avv. Giorgio Murino). È attorno alle loro tre figure che gravita il procedimento che ha preso vita ieri presso il tribunale di Oristano, avente giurisdizione territoriale poiché dieci anni fa nella sua area geografica fu commesso il primo e più grave reato.

Il primo testimone chiamato a testimoniare dalla Procura Armando Mammone è il capitano dei carabinieri Giovanni Maria Seu, oggi comandante della Compagnia Macomer, nel 2014 comandante del nucleo operativo della Compagnia Tonara. Ricordando che tutto è cominciato con un’indagine su un contratto del 2012 che riguardava il Comune di Aritzo, ha ripercorso la prima serie di intercettazioni riguardanti i tre attuali imputati ed è in una di queste che Salvatore Paolo Pinna, parlando con un’altra persona, afferma che Dei soldi che gli entreranno in tasca per i lavori che realizzerà sulla Sassari-Olbia, dovrà donarne 800mila ai consiglieri regionali che gli hanno permesso di ottenere l’appalto.

Il capitano Seu si è concentrato per il momento soprattutto sui rapporti tra l’ingegnere Desulo e Angelo Stochino e su una somma di 200 mila euro che, secondo le intercettazioni telefoniche, sarebbe stato disfatto in più tranche affinché Salvatore Pinna potesse girarlo sui conti di Angelo Stochino senza destare sospetti. Solo che l’ingegnere è stato intercettato e che, come ha spiegato il testimone, dai gironi risultano trasferimenti di denaro giustificati come consulenze di lavoro corrisposte da Pinna a Stochino, su lavori pubblici nei quali l’ex consigliere regionale non sarebbe intervenuto nell’ambito della sua professione. . Per l’accusa si tratterebbe quindi della tangente mascherata pagata per ottenere l’appalto su uno dei lotti Sassari-Olbia.

In altre intercettazioni si parlava di presunte pressioni da parte dell’ex sindaco di Gairo, Roberto Marceddu (non è mai stato coinvolto nei procedimenti in corso, ndr.), per assumere personale e farlo lavorare nelle imprese che dovevano costruire la strada. L’attenzione di giudici, pubblico ministero e difesa è stata poi attirata da un’intercettazione ripresa nell’auto e nella quale si sente una conversazione tra Pinna, Perù e il sindaco di Golfo Aranci Giuseppe Fasolino. A parlare è Antonello Perù che descrive Pinna come il direttore di una squadra di cui farebbero parte lo stesso Perù, l’ex consigliere regionale di Oristano Oscar Cherchi, l’ex consigliere regionale Alessandra Zedda e l’ex consigliere regionale Pietro Pittalis, tutti di centrodestra (nessuno di loro è mai stato indagato o ha avuto un ruolo in questa vicenda procedurale, ndr.): «Noi siamo il tour – dice testualmente Perù – e Tore era il nostro direttore». E più avanti, riferendosi all’appalto da trenta milioni per le banchine del porto di Golfo Aranci: «Ma di questo ne parleremo fuori dall’auto». Poi riferendosi a Pietro Pittalis e Angelo Stochino: «Stoch è leale, quello che non ci dà ca… è Pietro. Ha tre incarichi per l’Asl e non ce ne dà uno”.

 
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