25 aprile divisivo? Basterebbe consultare gli archivi sulla Resistenza di Cinisello – .

25 aprile divisivo? Basterebbe consultare gli archivi sulla Resistenza di Cinisello – .
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Il premier Meloni, all’Altare della Patria, ben nascosto tra i corazzieri del presidente Mattarella. Lo stesso fa il collezionista di busti del Duce, Ignazio la Russa. Salvini preferisce virare verso un comizio della Lega. Tajani va alle Fosse Ardeatine, forse per rivendicare trasversalità sulle morti per mano dei fascisti?

C’è da stupirsi che la Giunta di Cinisello Balsamo guidata dalla destra relega alla memoria (giocando “sull’effetto equilibrio”) un solo, per quanto deplorevole, episodio cruento riguardante un seminarista? Chi, invece, non si preoccupa di celebrare, consultando il ricco archivio a disposizione del Comune, le lotte e le sofferenze di centinaia di antifascisti cinisellani che subirono le angherie dei delinquenti, prima del regime di Mussolini e poi quindi della RSI?

Scusa, dove sono le novità?

Che il 25 aprile non sia una cosa di destra non sorprende, non dobbiamo stupirci.

Semmai rafforzare la convinzione che il fascismo assume aspetti multiformi, soprattutto quando deve fare i conti con le proprie responsabilità storiche che ricadono sui suoi eredi. Anche se mal nascosti dalle giacche doppiopetto e dagli abiti indossati dalle signore piccolo-borghesi.

Lo sappiamo: la data dei festeggiamenti della Liberazione presenta sempre un elemento di discussione. Tra i vostri signori si sostiene da tempo che si tratta di un anniversario “divisivo”.

Ribadisco, scusandomi per l’autocitazione, quanto ho scritto qualche giorno fa su “La Città”.

“Ritenere l’antifascismo solo una ripugnanza morale ma non una vera e propria contestazione, ha come destinazione il quieto vivere e tutt’al più una semplice testimonianza. Penso che l’antifascismo sia una lotta politica e la consapevolezza che questa lotta sarà persa in assenza di un’azione politica efficace per combatterla.

All’epoca della mozione sulla nipote di Mubarak, cioè in pieno splendore di Berlusconi, giudicammo degli idioti coloro che votarono per salvare il Cavaliere. Ebbene adesso governano l’Italia. È chiaro che qualcosa è andato storto. Il 25 aprile 2024 promuoverà la consapevolezza dei pericoli a cui potrebbe andare incontro la nostra democrazia?”

 
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