Il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro. Istituita nel 2003 dall’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali, la ricorrenza, oggi in Giunto alla 21esima edizione, rappresenta un’occasione per sensibilizzare governi, datori di lavoro e lavoratori sui rischi presenti sul posto di lavoro e sulle misure da adottare per prevenirli. Il tema per il 2024 è “Sicurezza e salute sul lavoro: dialogo sociale e cultura della prevenzione”.
Dati sulle morti bianche nel 2023
Secondo l’ultima rilevazione provvisoria dell’Inail, nel 2023 si sono verificati quasi tre decessi sul lavoro al giorno. Complessivamente in 12 mesi sono pervenute all’INAIL 1.041 segnalazioni di decessi accidentali. Questo dato è in calo del 4,5% rispetto all’anno precedente (2022) quando si contarono 1.090 denunce di morti sul lavoro.
Sempre nel corso del 2023 l’Inail stima che si siano verificati 15 incidenti mortali multipli, cioè quelli in cui hanno perso la vita due o più lavoratori. Le vittime furono complessivamente 36. In 22 casi è stato coinvolto anche un mezzo di trasporto. Tra gli incidenti mortali plurimi più noti del 2023, quello avvenuto in agosto a Brandizzo (Torino), dove cinque addetti alla manutenzione dei binari furono investiti da un treno, e l’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio che a settembre aveva causato tre vittime nell’Abruzzo. A novembre si era verificato anche uno scontro frontale nei pressi di Urbino, tra un autobus e un’ambulanza. Hanno perso la vita i 3 operatori sanitari e il paziente. Un dato, quello degli incidenti multipli mortali, è in calo rispetto al 2022, quando furono denunciati 19 incidenti multipli per un totale di 46 morti, di cui 44 morti sulla strada.
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La casistica
Secondo i dati Inail, tra gli infortuni mortali avvenuti nel 2023, sono diminuiti quelli avvenuti durante il tragitto casa-lavoro (da 300 nel 2022 a 242 nel 2023), mentre sono aumentati quelli avvenuti durante il lavoro: da 790 a 799. In particolare, il 91,7% degli i casi mortali hanno coinvolto uomini, con un calo dell’1,5% rispetto al 2022, e quasi la metà dei decessi è avvenuta nella fascia di età compresa tra 50 e 64 anni.
Dati sugli incidenti
Per quanto riguarda i dati sugli infortuni sul lavoro, le segnalazioni presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2023 sono state oltre 585mila, in calo del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022. Una riduzione che sembra dovuta quasi esclusivamente alla minore incidenza dei casi Covid che avevano caratterizzato le indagini precedenti. Aumentano però le denunce di malattie professionali registrate al 31 dicembre: quasi 73mila (+19,7% rispetto al 2022). Nello specifico, il 73,7% delle patologie denunciate nel 2023 sono riconducibili agli uomini, sostanzialmente stabili rispetto al 2022, e anche la distribuzione territoriale non ha registrato variazioni significative rispetto all’anno precedente, con la maggiore concentrazione di segnalazioni nelle regioni del Centro (36,8% ), seguono Sud (25,4%), Nord-Est (18,9%), Isole (9,5%) e Nord-Ovest (9,4%).
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Denunce di malattia: le patologie più frequenti
Nel 2023 il 65,3% del totale delle denunce di malattie professionali ha riguardato patologie dell’apparato osteomuscolare e del tessuto connettivo: 47.488 denunce, il 22,6% in più rispetto alle 38.746 del 2022. Seguono per frequenza le malattie del sistema nervoso con 8.011 denunce, in crescita del 12,6% rispetto a 7.114 del 2022, e patologie dell’orecchio e dell’apofisi mastoidea con 4.449 casi, in aumento del 15,0% rispetto a 3.870 nei 12 mesi precedenti. Significativo è stato anche l’aumento registrato dei tumori, passati da 1.630 segnalazioni nel 2022 a 2.018 nel 2023 (+23,8%).
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