«No, investiamo sui giovani» – .

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TREVISO – La discussione intorno al gente del posto stanno cercando persone da assumere senza trovare nessuno e via condizioni contrattuali proposte. L’l’economista Alessandro Minello, insegnante di Ca’ Foscari, accende la miccia con un post dedicato a uno dei tanti cartelli affissi dai club che cercano personale solo per il fine settimana ma “con esperienza”. E Minello scrive: «Cercano un giovane? No. Stanno cercando una persona da allevare? No. Stanno cercando qualcuno con esperienza? SÌ. Stanno cercando una persona “quando”? Soprattutto nel fine settimana! Così il profilo cercato è un lavoratore già formatocon esperienza e prevalentemente per il fine settimana, forse (non lo dicono ma sarà così: solo per i mesi primaverili ed estivi). Ah, dimenticavo: naturalmente deve essere serio e gentile. Giusto. Non cercano personale da inserire in azienda ma chiedono qualcosa che in natura non esiste. Temo che quel segno resterà acceso finché non svanirà. Il tempo passa ma non cambia nulla. E intanto i giovani cercano altro, perché qui non li cercano. Anzi”.

LA REPLICA

Ovviamente la discussione si è accesa in un lampo. Rispondere all’economista sì Michele Pozzobonvicepresidente provinciale del Fipe e proprietario di alcuni dei locali più frequentati del centro storico: «Il caso esaminato da Minello – dice – è ormai più che isolato nel nostro settore. Oggi i locali, in città quasi tutti gestiti da giovani, investono molto nelle risorse umane. Al giorno d’oggi le tipologie di locali sono così diverse che avere “esperienza” conta fino a un certo punto. I manager puntano invece sulla formazione della persona, non solo il giovane. E lo fanno per essere attrattivi, per garantirsi la possibilità di crescere in un ambiente lavorativo interessante. Sono finiti i tempi in cui i giovani si limitavano a iniziare e finire a lavare i piatti e sbucciare le patate. Chi entra in un luogo ha davvero l’opportunità di lavorare Imparare, stiamo puntando molto su questo come associazione”. E i dipendenti si trovano? «I problemi che abbiamo noi sono gli stessi che hanno oggi tutti i settori. I lavoratori temporanei praticamente non esistono più. Dal punto di vista economico ci sono i contratti nazionali che rappresentano il punto di partenza, poi ogni manager gestisce i rapporti con i dipendenti. Ora c’è l’introduzione del welfare aziendale. Insomma: è cambiato tutto”.

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Il Gazzettino

 
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