“Oggi Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro” – .

“Oggi Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro” – .
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Simone Celebre

Oggi, 28 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, come Fillea Cgil Calabria intendiamo ribadire che il Diritto al lavoro ma, soprattutto, la tutela dell’occupazione sono alcuni dei pilastri su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale, ma nel nostro Paese, purtroppo, il numero degli infortuni, anche mortali, è in continuo aumento, così come crescono i casi di malattie professionali”. È quanto scrive in una nota Simone Celebre, Segretario Generale Filea Cgil Calabria.

“Nell’ultimo periodo – continua la nota – abbiamo assistito a vere e proprie stragi sul lavoro, basti ricordare Brandizzo, Firenze e infine la strage nella centrale idroelettrica di Suviana. Stragi che devono renderci consapevoli che possiamo vincere la sfida contro gli incidenti mortali solo facendo squadra con tutti i soggetti coinvolti a ogni titolo. È inaccettabile che nel 2024 le persone debbano ancora morire o ammalarsi sul lavoro.

Il sistema sanzionatorio attualmente in vigore non è sufficiente a contenere questo fenomeno, soprattutto se i controlli continuano ad essere così pochi e poco approfonditi. Bisogna fare di più e meglio, perché la questione, come ripetiamo ormai da anni, è anche culturale: servono momenti di informazione e formazione che coinvolgano i lavoratori in modo permanente.
I dati diffusi dall’Inail lo scorso febbraio in un dossier che prende in esame gli ultimi cinque anni parlano chiaro: dal 2018 al 2022 le denunce con esiti mortali sul lavoro sono sempre superiori ai 1.000 eventi l’anno. I dati disponibili anche per il 2023 riportano 1.041 casi, mentre quelli relativi ai primi due mesi del 2024 sono 119, ovvero 5 in più rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il settore più colpito resta l’edilizia.

Allo stesso tempo possiamo dire che non mancano le risorse economiche per contrastare questi fenomeni, o almeno di intervenire nei settori che destano maggiore preoccupazione. L’Inail, infatti, ha recentemente dichiarato, anche per il bilancio 2024, la previsione di un surplus economico di 2 miliardi di euro come già avvenuto per il 2023.

Non è sbagliato l’approccio con cui il nostro Paese affronta i temi della salute e sicurezza sul lavoro? Alcune di queste risorse non potrebbero essere utilizzate in modo strutturale? Infatti, se è doloroso constatare che ancora oggi si muore sul lavoro e che i numeri degli infortuni e delle malattie professionali sono così elevati, è altrettanto sconcertante constatare che siano tante le risorse dedicate e non utilizzate.

Possiamo davvero pensare che sia possibile contenere tali fenomeni con misure tampone dettate dal momento emergenziale, come quello di Firenze, e non dall’individuazione di strategie strutturali?

Ripetiamo, serve un cambiamento radicale, bisogna investire sulla cultura della sicurezza, a partire dalle scuole e non solo sui luoghi di lavoro”.

 
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