dopo gli scontri al Santuario gli arrestati davanti al gip – .

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Viterbo – In manette sono finiti due viterbesi, di 46 e 35 anni, e un 33enne di nazionalità afghana

Al video viene applicato un filtro per rendere irriconoscibili i volti dei minori coinvolti e dei passanti


Viterbo – Una lite iniziata tra giovanissimi, che ha poi coinvolto mamme, papà e compagni. Bambini e genitori di due famiglie diverse che in pochi minuti, venerdì pomeriggio, hanno creato il panico al Santuario. Una maxiriss che ha rischiato di trasformarsi in tragedia, quando un 46enne a bordo di un’Audi bianca ha tentato di investire un 33enne, schiacciandolo contro un lampione. Per poi provocare la reazione degli altri presenti con colpi di mazza da baseball, calci, pugni e strattoni.

Sono finiti in manette e agli arresti domiciliari il 46enne viterbese, Alessio Denocenti, con l’accusa di tentato omicidio, rissa aggravata e lesioni, così come Paolo Trabalzi, viterbese, classe 1988, e Hosseini Mohammad, classe 1990. , entrambi accusati di rissa aggravata e lesioni.


Questa mattina si presenteranno in tribunale davanti al gip per l’udienza di convalida, così avranno modo di fornire la loro versione dei fatti e fare luce sui motivi che hanno scatenato il violentissimo episodio. Su cui gli inquirenti stanno ancora cercando di fare chiarezza, ascoltando i racconti dei testimoni e spulciando le immagini e i video che in pochi minuti, già venerdì pomeriggio, hanno cominciato a circolare online.

Immediatamente giunti sul posto, allertati da passanti, commercianti, famiglie e turisti spaventati da quanto stava accadendo davanti ai loro occhi, gli agenti di polizia e i carabinieri hanno sequestrato una mazza da baseball e un martello. È stata sigillata anche l’auto di grossa cilindrata con la quale, secondo le accuse, il 46enne Denocenti avrebbe tentato di investire il 33enne afghano Mohammad.


Oltre ai tre arresti sono arrivate anche quattro denunce. Tra le persone deferite all’autorità giudiziaria, a piede libero, c’è anche un minore.

E mentre proseguono le indagini delle forze dell’ordine, continuano le polemiche e le preoccupazioni dei residenti e di chi, per paura, ha deciso di non visitare più il centro storico e le zone attorno al Santuario. “Già la gente non viene in città per paura – scrive Tonino -. Questo a discapito di negozi e ristoratori. Lasciamo che si faccia qualcosa”. E chi commenta i video pubblicati in esclusiva da Tusciaweb sottolinea “La vergogna di Viterbo…”.


Multimedia: Galleria fotografica: Maxirissa al Santuario – Video: Sbarre, percosse e vetri rotti… gli scontri al Santuario


Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

29 aprile 2024

 
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