A cura della FLC CGIL Firenze
Nell’ambito della campagna “BASTA FAVORI AGLI ARMATORI per fermare lo svuotamento della legge 185/90”, promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, la CGIL di Firenze ha organizzato, insieme alla categoria dei banchieri (Fisac) e dei lavoratori del conoscenza (Flc), l’iniziativa “Educare alla pace, disarmare la guerra” alla quale sarà possibile partecipare di persona o collegarsi da remoto a questa COLLEGAMENTO.
Appuntamento giovedì 2 maggio alle 17:00 presso il salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Firenze (Borgo Greci 7)
Parteciperanno: Giorgio Beretta della Rete Italiana Pace e Disarmo, Simone Siliani Presidente della Fondazione Finanza Etica, i deputati Arturo Scotto (PD), Andrea Quartini (M5S), Nicola Fratoianni (SI). Interverranno Ilaria Lani (segreteria Cgil Firenze), Emanuele Rossi (segretario generale Flc Cgil Firenze) e Yuri Domenici (segretario generale Fisac Cgil Firenze).
IL POSTER
LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA
Con questa iniziativa la CGIL di Firenze, insieme agli operatori del settore finanziario e della conoscenza, chiede lo stop immediato al disegno di legge che mira a privare il Parlamento e i cittadini dell’accesso a informazioni cruciali sull’esportazione di armi e sulla finanza che sostiene Esso.
La legge 185/90 sull’esportazione delle armi italiane, che garantisce il controllo del Parlamento e dei cittadini su un settore strategico e critico del Paese, nonché sui flussi finanziari privati che lo alimentano, è oggi sottoposta a un tentativo di modifica . Il testo del disegno di legge diffuso dal Senato, se fosse confermato anche dalla Camera, costituisce un chiaro favore ai trafficanti d’armi. Praticamente non conosceremo più il tipo specifico di armi e materiali militari esportati nei vari paesi. E si tratta di informazioni fondamentali per il controllo del Parlamento e delle nostre associazioni sull’attività di governo.
Le modifiche proposte mirano, tra l’altro, a cancellare la “lista delle banche armate” che da 30 anni permette al Parlamento e ai cittadini di sapere quali banche finanziano la produzione e l’esportazione di armi e per quali importi. Annullare questo presidio di trasparenza sarebbe in contraddizione con le linee guida dell’Europa, che vuole che i consumatori degli Stati membri siano sempre più liberi di fare scelte consapevoli sul mercato, compreso quello dei prodotti bancari e finanziari. L’UE ha approvato diverse normative che impongono alle banche di rendere pubblici i settori che finanziano e il loro impatto sociale e ambientale. Con la legge 185 l’Italia ha una norma che era all’avanguardia e non ha senso cancellarla ora che anche il resto d’Europa si muove nella direzione di una sempre maggiore trasparenza sull’operato delle banche.