“Non basta chiedere risorse, bisogna anche saperle utilizzare e gestire la ricostruzione. Sul campo sportivo di Borello, allagato e danneggiato, abbiamo la chiara dimostrazione di come il Comune di Cesena sia molto bravo a fomentare ad arte le polemiche, ma di come, alla prova dei fatti, non mantenga fede ai suoi annunci”. Lo dichiara Nicola Pellegrini, candidato alle amministrative dell’8-9 giugno con Fratelli d’Italia.
“Il Governo Meloni, e lo diciamo con orgoglio, come riportato nell’ultima delibera del commissario struttura, ha stanziato 100mila euro per il ripristino dell’impianto, ma nonostante le dichiarazioni del vicesindaco e dell’assessore allo sport Castorri, i lavori di Il campo 2 non sarà ancora terminato nonostante sia stato avviato da tempo – sottolinea il rappresentante di FdI -: ad oggi manca ancora la costruzione e quindi il campo in questione non è mai stato utilizzato. E poi è strano come gli annunci su Facebook, come il ripristino del campo polivalente in sintetico, siano veri solo sui social: Castorri lo ha annunciato il 3 aprile, ma la società che gestisce il campo non ha ancora ricevuto l’autorizzazione usare”.
Ma le criticità non finiscono qui. “Il vecchio campo sintetico è ammassato all’interno della struttura e questi rifiuti non sono stati rimossi – aggiunge il candidato consigliere comunale di Fratelli d’Italia – ma quello che è più grave è che ad un anno dall’alluvione gli interventi sul campo principale non sono riusciti Non è ancora iniziato: a giugno, però, scadono le concessioni per gli attuali gestori dell’impianto. Molte le incognite sul futuro di questo centro sportivo, importante per Borello e per tutta la valle: ad oggi il campo non è sicuro, al di là delle promesse non si è visto nulla, chiedono la società sportiva e i genitori dei ragazzi che giocano chiarimenti sulla prossima stagione. Chiarimenti che anche noi, con un’interrogazione presentata da Enrico Castagnoli, abbiamo chiesto al Comune, ma sono trascorsi senza ricevere risposta i 30 giorni entro i quali l’Amministrazione sarebbe tenuta a fornire le informazioni richieste. Il rischio – conclude Nicola Pellegrini – è quello di perdere un patrimonio calcistico che esiste da tanti anni, punto di riferimento della valle e luogo di incontro dei giovani”.
