Al 72° Festival del Cinema “Marmolada-Madre Roccia” conquista Trento e vince il Premio Città di Imola – .

IL “Regina” è il protagonista indiscusso. Al Festival del Cinema di Trento grande interesse per Marmoladail gruppo montuoso più alto delle Dolomiti.

Al centro dell’attenzione ci sono le conseguenze del cambiamento climatico, che sono la causa della tragedia del 3 luglio 2022, dove il crollo di un seracco provocò una valanga che vide morire undici persone.

Davide Miotti era un Giuda alpino, morto con la moglie EricaCOME Paolo Dani istruttore molto conosciuto in trentino. Paolo è menzionato nel film presentato in Orizzonti vicini al Tff”Marmolada 03.07.22” Di Giorgia Lorenzato E Manuel Zarpellon.

Davide è ricordato da Maurizio Giordani In “Marmolada-Roccia Madre” Di Matteo Maggi E Cristiana Pucci. Il documentario in concorso al TFF ha già vinto il PremioComune di Imola” (e non sarà l’unico premio) come opera cinematografica che si è distinta per le sue qualità artistiche e tecniche e per l’esaltazione dei valori fondanti del CAI.

Presentato il 30 aprile al cinema Vittoria, esaurito anche per la seconda proiezione il 2 maggio. La persona responsabile delle scelte cinematografiche Mauro Gervasini constata il successo del film e annuncia al cinema Vittoria che sarà prevista un’ulteriore proiezione.

“Marmolada – Madre Roccia” documenta un’impresa alpinistica sulla parete sud della Marmolada; vogliamo aprire una nuova strada. Nel progetto sono coinvolte quattro generazioni. Viene sottolineata anche l’importanza del ruolo degli operatori rifugiati come la famiglia Falier dello storico rifugio Val Ombretta, ai piedi della Marmolada. Lì nessuno è solo, i gestori si prendono cura degli scalatori e li seguono sulla parete con il telescopio.

Con immagini avvincenti e perfino drammatiche, viene esaltato il rapporto di amicizia che unisce i due tre scalatori temerari: l’ideatore Maurizio Giordani, l’esilarante Massimo Faletti detto Max e Matteo della Bordella il riflessivo. Ma lungo il percorso impegnativo sorgono difficoltà; è necessario l’impulso di una quarta componente.

All’impresa sulla Marmolada si unisce un giovanissimo e promettente alpinista Iris Bielli. La leggerezza e lo slancio che porta è fondamentale per migliorare le relazioni nel gruppo. Sono tante le sfide che gli alpinisti devono affrontare sulle pareti a volte troppo lisce della Marmolada.

Guidati dalla consapevolezza dei propri limiti e dal desiderio di tutelare i nostri ecosistemi montani, i quattro alpinisti, con ironia e gioia, ci mostrano uno spaccato avvincente del mondo dell’alpinismo.

Perché davanti alla “Regina” ti senti come una piccola formica accolta tra le forti braccia di “Madre Roccia”. Lo dice l’esile e tenace scalatrice Iris, che studia ingegneria ambientale e territoriale al Politecnico. Un’impresa alpinistica che va oltre, frutto di un lavoro di squadra, aperta a nuovi entusiasmanti percorsi.

 
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