una nuova esperienza del performer teatrale insieme alla Fondazione Marche Cultura – .

una nuova esperienza del performer teatrale insieme alla Fondazione Marche Cultura – .
una nuova esperienza del performer teatrale insieme alla Fondazione Marche Cultura – .

Raccontare la storia delle Marche attraverso tradizioni e folklore, miti e leggende, compresi paesaggi un po’ nascosti, ma di cui la regione è particolarmente ricca. Questo è quello che faranno insieme la Fondazione Marche Cultura e Cesare Catà nelle prossime 11 settimane: la nuova rubrica si chiama “Marchetelling”, consiste in un video a settimana della durata tra i quattro e i cinque minuti, trasmessa su YouTube e iniziata ieri con ” I Mazzamurelli: gli elfi delle Marche”.

L’idea

Da sempre appassionato di questi temi e dedito alla loro trattazione, Catà, filosofo e interprete teatrale, autore di saggi filosofici, si è consultato con la fondazione Marche Cultura e ne è nata questa opera. «L’idea di affrontare queste tematiche qui – spiega Catà – l’ho presa direttamente dall’Irlanda, dove ho visto fare cose simili, come ha fatto Yates con l’Irlanda». In Irlanda storie come queste accadono nei pub, e Catà ha scattato queste immagini in un pub. Un’esperienza nuova per l’interprete sangiorgese, che non è avvezzo a questi mezzi di diffusione. Mancanza di tempo? «Più che tempo – aggiunge – è stata un’esperienza nuova, la rete non mi è proprio congeniale, di solito faccio live e interventi, con il pubblico. Ma vedremo come andrà. Il sogno è fare un documentario su tutto questo, ma non c’è nulla di concreto”. Quel che è certo, però, è di cosa tratteranno gli undici video che verranno messi online di volta in volta, con cadenza settimanale, in uscita ogni venerdì. «Ho scritto questi racconti – spiega – per far conoscere leggende e miti delle nostre Marche». Fatti oscuri, luoghi particolari, personaggi, tutto ciò che è legato al territorio marchigiano, per far conoscere storie antiche, sempre presenti, ma spesso poco conosciute. «I miti – aggiunge Catà – come le fate dai piedi caprini (le fate “Caprine”), le sirene del Monte Conero, la storia di Antonio e Laurina a Torre di Palme o Gabriele D’Annunzio che soggiornò per un periodo a Porto S. Giorgio. Tra le varie cose trattate ci saranno anche queste”.

I goblin

A partire, ovviamente, da “I Mazzamurelli: gli elfi marchigiani”, il tema affrontato nella prima puntata pubblicata ieri sul canale YouTube della fondazione Marche Cultura. «La cultura marchigiana – commenta Catà – è storicamente da molto tempo restia a parlare delle sue ricchezze e del suo patrimonio artistico, paesaggistico, umano e architettonico. Forse un riflesso dello spirito timido e riservato di queste persone che hanno sempre preferito vivere lontano dal mondo. Da un lato, questo atteggiamento ha forse conservato, nelle Marche, un’autenticità antropologica e civile che altrove è andata perduta. D’altro canto, però, questo “deficit di narrazione”, tratto tipico delle Marche, ha nascosto anche all’esterno la bellezza di questo luogo”. Proprio di questo parla il nuovo progetto della fondazione Marche Cultura, uno storytelling a cui fa espressamente riferimento il titolo del progetto “Marchetelling”, che mira anche a offrire al pubblico una pausa dalla realtà quotidiana aprendo spunti da alcuni eventi densi di mistero. «In attesa – conclude Catà – di tornare dal vivo, già a giugno, per raccontare le storie intorno alle Marche».

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Corriere Adriatico

 
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