“Rischiamo di perdere la salute pubblica”. VIDEO Regonline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia

“Rischiamo di perdere la salute pubblica”. VIDEO Regonline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia
“Rischiamo di perdere la salute pubblica”. VIDEO Regonline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia

Cristina Marchesi, direttore generale dell’ASL, ha spiegato a Decoder a Telereggio che il sottofinanziamento della sanità pubblica apre le porte a un ritorno all’epoca in cui il diritto alla salute non era né garantito né uguale per tutti, ma era legato alla professione di medico curante. ciascuno attraverso i fondi di assicurazione sanitaria

REGGIO EMILIA – “Non ci sono tanti modelli: c’è il modello assicurativo e c’è quello universalistico, che abbiamo. È un risultato così importante che dovremmo essere tutti consapevoli del suo valore e di ciò che possiamo perdere”.
Cristina Marchesi, direttore generale dell’ASL, sa bene cos’era l’assistenza sanitaria prima dell’istituzione del Servizio sanitario nazionale nel 1978: sua madre l’ha partorita in casa perché la mutua dei suoi genitori, commercianti, non pagava l’assistenza al parto in ospedale. A causa di ciò azioni in toto quattordici preoccupazionitra i più importanti Scienziati italianiche ha ha recentemente firmato un appello per chiedere essenzialmente alle politiche di salvataggio della salute pubblica. Secondo Marchesi il problema numero uno, quello da cui discendono tutti gli altri, è mancanza di fondi. È vero, dice, che nel 2024 verranno stanziati 3 miliardi in più per la sanità. “Ma questi 3 miliardi lo saranno assorbito dai rinnovi dei contratti di lavoroquindi non c’è margine per gli investimenti, mentre i bisogni crescono sempre di più”.
La carenza di medici è un problema serio, che può essere superato non cancellando il numero limitato, ma ricalibrandolo in base alle esigenze. Drammatico allora è la carenza di infermieri, “che è più grave di quella dei medici e più difficile da risolvere”.
In molte regioni, la sanità privata sta già cannibalizzando quella pubblica. Succede anche a Reggio? “Siamo una realtà che ha poco di privato. Abbiamo due cliniche e cliniche. Sul totale della sanità reggiana, il settore privato vale il 15%, se ci arriva. Adesso un po’ di più in ambulatorio, perché ci sta dando una mano importante”.

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Decoder, guarda la puntata di venerdì 3 maggio 2024

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