La cena di Varese Solidale è stata un trionfo, continua il Festival di San Vittore – .

La cena di Varese Solidale è stata un trionfo, continua il Festival di San Vittore – .
La cena di Varese Solidale è stata un trionfo, continua il Festival di San Vittore – .

Nella serata di sabato 4 maggio, il cuore pulsante di Varese si è trasformato in un vivace palcoscenico di generosità e comunità con la celebrazione del cena solidale “Aggiungi un pasto in tavola”. Questo evento, inserito nel contesto più ampio del “Festival di San Vittore”, ha visto la partecipazione entusiasta di cittadini, volontari e istituzioni, tutti uniti dal desiderio di sostenere le cause benefiche locali.

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La cena Vareseèsolidale è stata un successo 4 di 12

Mentre piazza San Vittore si illuminava di sorrisi e di calore umano oltre 60 gli stand allestiti dalla rete “Vareseèsolidale”. hanno animato Corso Matteotti fin dalle prime ore del pomeriggio. L’obiettivo era chiaro: sensibilizzare la comunità sui crescenti problemi di disagio che affliggono un numero sempre crescente di famiglie in città e raccogliere fondi indispensabili per le organizzazioni che distribuiscono aiuti alimentari.

Don Marco Casale, figura chiave nell’organizzazione dell’evento, ha sottolineato l’importanza della giornata non solo come momento di raccolta fondi ma anche come occasione per far conoscere al grande pubblico le numerose realtà solidali attive a Varese. “Spesso incontriamo persone che non conoscono queste realtà”, ha spiegato, sottolineando l’importanza dell’inclusione e della divulgazione.

La cena, iniziata alle 20 sotto un grande tendone, è stata un trionfo di sapori e di spirito comunitario, grazie anche alla collaborazione dell’Istituto Professionale Alberghiero De Filippi, dei Monelli della Motta e degli Alpini. Quest’anno la responsabilità della cucina è stata affidata completamente all’istituto De Filippi, che ha proposto un menu basato sul concetto di antispreco, una scelta che riflette l’impegno della manifestazione nel promuovere pratiche sostenibili e consapevoli.

Massimo Laudadioorganizzatore della serata, ha sottolineato l’entusiasmo e la dedizione degli studenti e del personale coinvolto: “E sarà una cena dedicata al cibo antispreco, come già abbiamo fatto lo scorso anno, perché è un concetto che vogliamo ricordare tanto il più possibile.”

Il ricavato della manifestazione, compresa una lotteria, sarà devoluto a cinque enti benefici locali, tra cui l’Associazione Banco Nonsolopane, l’Associazione Pane di Sant’Antonio, la Croce Rossa Italiana, l’Emporio della Solidarietà e la Mensa delle Suore della Riparazione, sottolineando Ancora una volta l’impegno della comunità varesina nel sostegno reciproco e nell’assistenza ai più bisognosi.

L’evento si è concluso lasciando nel cuore dei partecipanti un senso di appartenenza e la consapevolezza che, anche attraverso gesti semplici come una cena condivisa, si possono fare grandi cose per il bene della comunità.

Il programma

Dopo la serata di solidarietà di sabato, il Domenica si apre con una serie di eventi tradizionali che arricchiranno la giornata. La fiaccolata e la premiazione della Famiglia Bosina preannunciano momenti di profonda riflessione religiosa. Alle 11.30 si terrà una speciale celebrazione nella Basilica di San Vittore, il rito del Faro, che prevede l’accensione di un batuffolo di cotone in ricordo del sacrificio del santo. Monsignor Luigi Panighetti, prevosto di Varese, ha sottolineato l’importanza della festa patronale come momento di riflessione su temi universali come la pace, l’Europa e le migrazioni, invitando la comunità a seguire l’esempio di dedizione e devozione di San Vittore. La Messa sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube della Comunità Pastorale S. Antonio Abate. Le celebrazioni proseguiranno nel pomeriggio con i vespri d’organo, eseguiti dal maestro Christian Tarabbia, alle 16,30 nella stessa basilica.

Il giorno di Lunedì 6 maggio vedrà il teatro di Piazza Repubblica trasformarsi nel palcoscenico di “Rita, la donna dell’impossibile”, opera musicale che narra la straordinaria vita di Santa Rita da Cascia. Quest’opera, nata durante la pandemia dal desiderio del compositore Silvio Scarpolini, celebra la vita di una donna che ha affrontato le sfide dell’impossibile con una forza straordinaria, diventando suora dopo essere stata madre e vedova. L’opera promette di essere un momento di grande ispirazione, offrendo un racconto emotivo e musicale della vita di Santa Rita, venerata come la santa delle cause impossibili. Silvio Scarpolini, con un’esperienza trentennale come tenore nel Coro del Teatro alla Scala, ha trovato ispirazione nell’isolamento della pandemia per comporre questa “piccola opera musicale”, che sarà sicuramente un appuntamento da non perdere per gli amanti della musica e del teatro. .

 
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