è il protagonista privilegiato – .

Voci sussurrate di una crisi coniugale in atto da tempo, indiscrezioni sull’umore mutato al punto che colleghi, che la conoscevano da una vita, parlavano lontano dai quaderni di una donna «profondamente turbata dalla sua situazione personale». i problemi” . Per il momento nessuno può dirlo apertamente ma – almeno secondo le prime ricostruzioni – potrebbe esserci della gelosia dietro l’omicidio-suicidio scoperto ieri mattina (4 maggio) a Palermo, in tutta la sua sconvolgente drammaticità in un appartamento al terzo piano. piano di via Notarbartolo 49, poco distante dall’Albero del Falcone. Un condominio che è anche un obiettivo “sensibile” presidiato giorno e notte da una pattuglia della Guardia di Finanza perché nello stesso luogo abita un noto magistrato palermitano che ricopre un ruolo importante fuori dalla Sicilia.

La dinamica non lascia dubbi: Laura Lupo, 62 anni, ispettore della polizia municipale, ha ucciso con la pistola d’ordinanza il marito, Pietro Delia, 66 anni, commercialista ed ex dipendente della Bnl, per poi spararsi addosso. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri, mentre la prossima settimana verrà effettuata l’autopsia al Policlinico: il medico legale avrebbe trovato l’arma ancora in mano al sessantaduenne su cui appaiono ferite alla testa e il collo sarebbe stato trovato al primo esame.

La tragedia sarebbe avvenuta tra le 6,30 e le 7: la porta di casa era chiusa dall’interno, non c’erano segni di effrazione, se non quelli lasciati dai vigili del fuoco che hanno dovuto sfondare la porta blindata per entrare. I vicini avevano sentito i rumori – probabilmente provocati dagli spari – ed erano preoccupati, ma un’ora dopo è stata la figlia della coppia a dare l’allarme, che non è riuscita a contattare i genitori. La ragazza, anche lei commercialista, era uscita con entrambi la sera prima, ma ieri mattina aveva appuntamento con il padre per recarsi in ufficio, che si trova in via Nicolò Gallo, tra via Libertà e piazza Castelnuovo, per lavorare su alcuni documenti.

Quando i vigili del fuoco hanno forzato l’ingresso, hanno visto i corpi della coppia distesi a terra in una pozza di sangue e non hanno toccato nulla fino all’arrivo dei militari della compagnia San Lorenzo, che hanno effettuato i primi controlli insieme al personale. di medicina legale. La figlia Eleonora era sotto shock e purtroppo è stata testimone oculare di quanto accaduto all’interno della casa, mentre l’altro figlio, Giuseppe, che vive a Milano, è stato informato della terribile notizia da altri parenti.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che non ci fosse nulla fuori posto, tutto farebbe quindi pensare ad un delitto che sarebbe avvenuto in famiglia, forse per un sentimento di gelosia che sarebbe diventato pian piano insopportabile per l’agente di polizia municipale. Sul pavimento sono stati contati sei bossoli: secondo una possibile sequenza di eventi, che dovrà però essere confermata dagli esiti delle autopsie, Laura Lupo avrebbe sparato al marito quattro colpi mortali che lo hanno colpito al petto e all’addome e poi avrebbe rivolto la pistola contro se stessa. Al primo tentativo si è solo ferita – da qui i segni sul collo – ma alla fine si è tolta la vita. Il movente potrebbe essere sentimentale, anche se finora nessuna pista è stata esclusa e le indagini si muovono in più direzioni.

La donna era in servizio da trent’anni nel corpo di polizia municipale: da qualche anno era distaccata presso gli uffici del giudice di pace di via Cavour, mentre la sorella, anche lei vigile urbano, lavora nella caserma di via Ugo La Malfa. Pietro Delia, invece, era un appassionato tifoso del calcio e del Palermo, ha fatto parte del consiglio direttivo della Samot, l’associazione che si occupa di cure palliative per i malati terminali, anche per via dell’amicizia con il fondatore Giorgio Trizzino.

Ufficialmente i rapporti tra Pietro Delia e la moglie erano sereni anche se c’è stato un periodo di separazione al termine del quale sono tornati insieme: chi li conosce parla di una coppia solida anche se, dopo tanti anni di convivenza, c’erano stati momenti di difficoltà. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un simile epilogo anche se, a confermare quella che potrebbe essere la causa dell’omicidio-suicidio, ci sarebbero le dichiarazioni di alcuni amici e conoscenti che hanno descritto una situazione psicologica delicata da parte dell’ispettore che ha confidato chi le era più vicino ad essere angosciata dal momento particolare che stava attraversando nella relazione con il marito.

«Le ipotesi possono essere le più disparate – ha detto il comandante della polizia municipale Angelo Colucciello – ma, per rispetto dei morti, è giusto far lavorare le persone giuste. È una storia molto brutta che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un simile dramma. La nostra collega era una persona caratterizzata da una grande pacatezza ed eleganza nei tratti e nei comportamenti, un agente di grande professionalità e preparazione, irreprensibile.”

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Una serata di alta moda e arte a sostegno dei servizi sanitari a Gaza – .
NEXT “Massimo tra due anni voglio riportare il Brindisi in Serie A” – .