Dalle colonne de Il Giornale di Vicenza Cristian Bucchi parla della rimonta in classifica dei biancorossi, rigenerati dall’arrivo di Vecchi: “Conosco bene Stefano, abbiamo fatto insieme i corsi da allenatore e l’ho conosciuto come un avversario, bravo e serio. Ha saputo leggere molto bene cosa non andava ed è intervenuto con equilibrio, con lui abbiamo visto una squadra più quadrata, che non concedeva quasi nulla e produceva più gioco. Peccato che il Mantova adesso avesse raccolto così tanti punti, ma la rimonta è stata entusiasmante e oggi il Vicenza è candidato alla promozione”. .
Playoff un campionato a parte, sei d’accordo?
“Sì, si azzererà tutto, gli episodi saranno decisivi. Quando allenavo la Triestina mancammo la vittoria contro il Palermo perché sbagliammo un rigore, pesa ancora oggi! Però è fondamentale anche affrontarle con la consapevolezza delle proprie forze, poi il Vicenza potrà contare sul sostegno dei tifosi, anche questo pesa”.
Le squadre più forti per te?
“Benevento che ha una squadra importante e che ha trovato il suo equilibrio con Auteri, Catania, Avellino, Triestina che faranno fatica se sapranno resettare tutto. Ma soprattutto tra tutti ho un nome.
Di questi?
“Sì, Torres, la seguo spesso, ho visto davvero tantissime partite nei vari gironi: è lei che gioca il miglior calcio di tutta la serie C”.
“Quale giocatore può fare la differenza a Vicenza?
“È troppo facile e scontato dire Ferrari, io punto su Proia, lo conosco, è un ragazzo serio e con qualità importanti, ha il fiuto giusto per fare danni
alle difese, sentono il gol. Spero che si riprenda presto e possa dare un contributo importante”.
Cosa conterà più di tutto?
“Certamente la condizione fisica, ma soprattutto la stabilità psicologica perché ci sono momenti che bisogna saper gestire con estrema lucidità e serenità, il nervosismo
e perdere la testa non serve a niente, anzi peggiora le cose”.
E cosa vede Bucchi nel suo futuro?
“Spero in una panchina già quest’estate, sono pronto e pieno di entusiasmo. In bocca al lupo al Vicenza, che tutto finisca bene
di modi”.
