Un’ondata di schiuma biancastra si è emersa sulle acque del Piovego nel tardo pomeriggio, allarmando i residenti. La schiuma veniva trascinata dalle acque del Bacchiglione fino alle porte di Padova e confluiva nel Piovego nel tratto che attraversa la città. Da qui il fenomeno dell’inquinamento si diffuse verso il canale Battaglia.
Indagini in corso nella notte tra la Specola e il ponte Sant’Agostino, ma è a Voltabarozzo e alla Briglia Sant’Agostino che si concentra la concentrazione: tutti punti dove l’acqua è turbolenta e quindi schiumosa.
Sul posto erano presenti i tecnici dell’ARPAV che hanno effettuato i prelievi dell’acqua e in tarda serata sono stati mobilitati anche gli uomini della Protezione Civile. Anche il vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi con il collega consiliare Andrea Ragona hanno seguito attentamente ogni fase degli accertamenti tecnici.
L’allarme è stato lanciato al tramonto quando una serie di chiamate sono arrivate ai vigili del fuoco.
Quasi tutti da residenti o turisti di passaggio lungo il canale Santa Chiara, in zona Questura. “Ieri notte si vedeva schiuma sul Bacchiglione e su alcuni canali interni della città” ha detto Micalizzi in una nota diffusa anche sui social. «L’Arpav ci informa che la causa è l’incendio di una fabbrica di detersivi ad Altavilla nel vicentino, la cui abbondante acqua di spegnimento trasportava una notevole quantità di tensioattivi e detergenti finiti nel Bacchiglione.
Poiché era impossibile bloccarli nel sito industriale, oggi l’acqua è arrivata a Padova. Arpav sta monitorando e sostiene che la situazione è sotto controllo”.
In un primo momento gli operatori della centrale operativa dei vigili del fuoco di Padova hanno smentito questa ipotesi vista l’origine del fenomeno localizzata solo alla periferia della città. Ma ulteriori accertamenti hanno invece stabilito l’origine vicentina del fenomeno: l’incendio risale a giovedì.
«Difficile che si tratti di uno sversamento localizzato a Padova, l’incendio alla fabbrica di detersivi è avvenuto a Vicenza, l’acqua da lì impiega un giorno e mezzo per arrivare quindi è sicuramente la principale sospettata. Il percorso è proprio quello della Maratona dell’Acqua perché la maggior parte dell’acqua proviene dal Bacchiglione quindi dobbiamo assolutamente accettare che le condizioni siano sicure” , sostiene Alberto Barausse, docente dell’Università di Padova.
E prosegue: «Probabilmente nella notte i liquidi tensioattivi saranno già da un’altra parte, ma questo episodio è un ulteriore esempio che la qualità dell’acqua è importante e Padova ha problemi cronici
Per ora non c’è alcuna ipotesi sull’origine dell’inquinamento. I tecnici Arpav sono sul posto per effettuare i campionamenti delle acque. Indagini tra la Specola e il ponte Sant’Agostino, ma l’attenzione ora è puntata su Voltabarozzo.
